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Dopo la fine de L’Eredità, la cui ultima puntata è andata in onda domenica 18 giugno, Flavio Insinna si prepara a condurre le serate finali della XXXIV edizione di Musicultura il 23 e il 24 giugno allo Sferisterio di Macerata. Si tratta di una manifestazione precedentemente presentata da Enrico Ruggieri e Fabrizio Frizzi e che lo vedrà affiancato da Carolina Di Domenico, conduttrice dell’Eurovisione ed ex VJ di Mtv. Per l’occasione, durante la conferenza stampa dell’evento, Insinna ha rilasciato un’intervista ai microfoni di SuperGuida Tv, durante la quale ha parlato dei suoi esordi, dei suoi progetti futuri e del suo percorso al timone de L’Eredità.

La scorsa domenica il conduttore ha salutato con un commovente discorso tutto il pubblico di Rai 1, in quella che è stata la conclusione di un’avventura durata ben cinque anni. Era il 2018 quando Flavio subentrò alla conduzione del quiz preserale, dopo la morte del compianto Fabrizio Frizzi. Dunque, il suo è stato un ruolo sicuramente non facile da prendere e, per questo, questi anni sono sempre stati segnati dalla presenza costante di Fabrizio:

Sono arrivato a L’Eredità quando Fabrizio è venuto a mancare e pertanto non ci potrà mai essere una felicità piena. Lo oserei definire piuttosto un viaggio quasi perfetto. Il camerino è rimasto come Fabrizio lo aveva lasciato, sobrio e semplice. Il suo sorriso mi accompagna tutti i giorni. Basta che alzo gli occhi prima di entrare in studio per rendermi conto che lui è con me.

Alla richiesta di fare un bilancio di quest’ultima stagione televisiva e, in generale, del suo percorso a L’Eredità, Insinna non ha potuto fare altro che spendere nuovamente parole di gratitudine verso la Rai e il pubblico, dichiarandosi felice e soddisfatto del suo lavoro e di tutto ciò che è riuscito a costruire:

Non smetterò mai di ringraziare il direttore Orfeo e Carlo Conti che mi diedero la benedizione per la conduzione del programma. In questi anni sono riuscito a creare un bel legame con il pubblico. Sono felice nel sapere che anziani, persone sole, coppie, famiglie, bambini, malati in ospedale, seguano il programma.

Nessuna menzione all’ormai assodato addio al programma e a ciò che riguarda il suo futuro professionale. Intanto, però, potremo presto rivedere Flavio Insinna sui nostri schermi. A partire dal 22 luglio, infatti, condurrà Techetechetè il sabato sera su Rai 1: saranno sei puntate monografiche, la prima delle quali dedicata a Gianni Morandi.

Flavio Insinna: la carriera e i rimpianti

Andando indietro nel tempo, Flavio ha parlato anche dei suoi esordi e della grande svolta avvenuta grazie alla sua partecipazione nella famosa serie Don Matteo. L’attore ha svelato di essere riuscito ad ottenere il ruolo grazie ad una serie di coincidenze fortunate che coinvolgono anche Maurizio Costanzo:

Il mio arrivo nella serie assomiglia ad un film ed è legato al Maurizio Costanzo Show. Al mio posto come ospite era stato chiamato Rocco Papaleo con cui stavo facendo uno spettacolo insieme. Come sanno tutti, il Maurizio Costanzo Show ha rappresentato un punto di svolta nella carriera di molti. Papaleo non poté intervenire in quell’occasione e fui chiamato io. Enrico Oldoini era in sala perché aveva accompagnato Daria Vergassola che iniziava ad essere famoso. Maurizio Costanzo mi interpellò sulla trama dello spettacolo congratulandosi con me per la precisione con cui lo avevo raccontato e invitò la gente a venire a vedere lo spettacolo in teatro. Uscendo dal teatro, mi trovai davanti Enrico Oldoini che voleva il mio numero. Ho pensato che fosse un mitomane e invece era davvero lui. Dopo essermi venuto a vedere in teatro mi propose di fare l’attore protagonista di una puntata della serie Dio vede e provvede con Angela Finocchiaro. Ci siamo trovati bene a lavorare insieme tanto che fu lui stesso a raccomandarmi alla Rai per il ruolo del capitano Anceschi in Don Matteo. Enrico disse infatti: “Rispondo io di questo ragazzo perché sono convinto che farà benissimo questo ruolo”. Da quel momento è cambiata la mia carriera.

Da lì, è iniziata per lui una carriera piena di successi, durante la quale si è ritrovato anche a dover dire dei no. Secondo il conduttore, alcuni sono stati giusti e necessari. Tuttavia, c’è uno in particolare che ad oggi confessa di rimpiangere:

Penso che se avessi accettato determinate proposte avrei potuto godere di un notevole benessere economico senza però potermi riconoscere allo specchio. In questi anni ho notato lo stupore negli occhi dei dirigenti della Rai quando ho rifiutato delle offerte di lavoro. Penso che alla fine ci sia posto per tutti e che se una persona è utile sono gli altri a farsi vivi. L’unica volta in cui mi sono pentito di aver detto di no è stato quando Paolo Virzì mi aveva chiamato per un suo film. Era il 2006 ma ero impegnato con la conduzione di Affari tuoi.

Infine, non poteva mancare una domanda riguardo Silvio Berlusconi, scomparso proprio nei giorni scorsi all’età di 86 anni. Il conduttore, che ha avuto anche un breve periodo lavorativo in Mediaset, ha voluto ricordare l’ex Premier con queste parole:

Quando c’è una morte di mezzo ci si ferma e si lascia passare del tempo. Questo è quello che mi ha insegnato la mia famiglia. Avendo lavorato per un anno a Mediaset ne La Corrida, ho avuto la fortuna di incontrare lui e il figlio Piersilvio, persone molto garbate.

Luna De Massis

Sono cresciuta a pane e televisione ed ho avuto la fortuna di trasformare questa passione in lavoro iniziando a scrivere di gossip e televisione per “Gossip e tv”. Amo la musica, di ogni genere, il cinema e la televisione in ogni sua forma: seguo serie tv su Netflix, talk su Rai 1 e reality show su Canale 5.

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