Nella tarda serata di giovedì 13 luglio sul web si è diffusa la fake news relativa alla morte del compositore Giovanni Allevi il quale, avendo notato che sui social in molti hanno iniziato a commemorarlo, è intervenuto in prima persona su Twitter chiarendo di essere vivo e che la vicenda inerente al suo decesso altro non è che una bufala A credere nella fake news anche alcuni personaggi noti, quali Carlo Conti e Daniela Martani, tra i primi a ricordare l’artista con dei post commuoventi, rimossi in seconda battuta (al momento non compaiono più sui loro profili).
“Per tutti quelli che hanno letto nelle ultime ore una bufala sulla mia dipartita, voglio assicurare che nonostante io continui a combattere per ritornare presto con voi, sono sicuramente vivo e non ho mai amato così tanto la vita!
A presto”. Così Allevi ha smentito la bufala sul suo conto (si ricorda che il musicista è stato colpito da un mieloma e si sta curando). Ma come è nata la fake news e perché anche una persona esperta di comunicazione come Carlo Conti ci è cascata?
Così Carlo Conti e altri utenti hanno creduto alla morte di Giovanni Allevi
Si proceda con ordine. Da tempo sul web ha preso piede un portale che snocciola titoli al limite del ‘fake’ in continuazione. Per quel che riguarda la vicenda di Allevi ha pensato a un titolo che definire fuorviante è riduttivo.
Il qui pro quo comunicativo ha preso ulteriore slancio nel momento in cui una testata prestigiosa come Milano Today ha ripreso la bufala (senza dubbio per disattenzione e non perché aveva intenzione di spingere in malafede una notizia falsa).
Fatto sta che Conti, così come altre centinaia di utenti, avendo letto la news su Today, l’hanno data come certa. E non a torto visto che, come già rimarcato, si tratta di una testata di tutto rispetto (a volte, però, come recita un noto detto, anche i migliori sbagliano). Così ecco che è cominciato il tam tam delle commemorazioni social. La questione è giunta rapidamente all’orecchio di Allevi che ha provveduto a smentire il tutto. Fortunatamente nessuna morte ma soltanto una brutto caso di pessima comunicazione.