Massimo Giletti a passeggio per le vie di Roma con il giubbotto antiproiettile e gli uomini della scorta: l’immagine ‘forte’, che ha scosso l’opinione pubblica, è stata divulgata dal settimanale Diva e Donna che ha mostrato il popolare conduttore televisivo in panni inediti. Sono le conseguenze del provvedimento di scorta che il Viminale gli ha assegnato dopo le dichiarazioni del boss Filippo Graviano. Dichiarazioni intercettate in carcere e poi diffuse sui media. La vicenda è scoppiata dopo la puntata del 10 maggio scorso di “Non è l’Arena” (LA7), quando in trasmissione si è posto il focus sulla misura che ha fatto uscire dalle prigioni più di 300 persone condannate per mafia. La questione ha fatto molto rumore ed è stata discussa in piena emergenza coronavirus.
Massimo Giletti, la foto che fa scalpore: per le vie di Roma con la scorta e il giubbotto antiproiettile
Nella fattispecie, a far scattare l’allarme attorno a Giletti sono state le intercettazioni di Graviano che in carcere si è lamentato di “quel giornalista”, cioè Massimo Giletti, che si stava impegnando sul tema della scarcerazione dei boss mafiosi seguita ai tumulti in diversi penitenziari italiani. “Il ministro fa il suo lavoro e quello rompe la min…ia”, sempre Graviano in riferimento a Giletti. Dal canto suo il conduttore, in una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, si sfogava, sostenendo di essersi sentito “lasciato da solo”. Secondo Giletti è per questo che si è arrivati a un simile punto, cioè la scorta e tutte le misure che comporta una situazione simile.
Le preoccupazioni e il disappunto di Massimo Giletti
Giletti ha rimarcato di essersi sentito abbandonato, prendendosela con un altro giornalista, Marco Travaglio, e con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. “È intollerabile che un ministro non risponda. Sono sotto scorta anche per questo”, dichiarava a La Repubblica, rivolgendosi al Guardiasigilli Bonafede. Inoltre, all’AdnKronos, aggiungeva il proprio disappunto per essere rimasto all’oscuro di tutto (delle intercettazioni di Graviano, ndr) per diverso tempo, affermando che “in un paese normale” tali cose non dovrebbero accadere. E ancora diceva di essere molto preoccupato in quanto le esternazioni del boss Graviano che lo vedevano protagonista le apprese da un giornale e non da organi istituzionali. Al di là delle polemiche, su cui c’è ancora molto da chiarire, rimane una fotografia che rende più di qualsiasi discorso scritto o parlato l’importanza e la delicatezza della vicenda: un conduttore tv e giornalista per le vie della Capitale, scortato e con giubbotto antiproiettile.