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Roberto Sergio, ad della Rai, ha deciso di mandare un comunicato a Domenica In a seguito di un’affermazione di Ghali. Il cantante ha voluto mandare un messaggio di pace ma sembra che a qualcuno ciò non sia andata giù.

Dopo l’intervento dell’ambasciatore israeliano, Ghali ha deciso di rimanere della sua idea, anche perché fondamentalmente aveva chiarito di non volere la guerra, ma la pace, nulla di grave. Nonostante ciò, a Sergio le sue parole non sono piaciute, tanto che si è sentito in dovere di intervenire.

Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage di bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo d’Israele e alla comunità ebraica è sentita e convinta

La Venier ha chiarito che condivide queste parole. Un messaggio forte per prendere le distanze da ciò che aveva detto Ghali, ovvero: “Stop al genocidio“. L’artista ha chiarito che si è sempre schierato e che la musica serve anche a questo: a denunciare ciò che succede nel mondo. Ha anche ribadito che ciò che sta accadendo non è partito il 7 ottobre ma ben prima.

Ma l’ad non ha apprezzato e ci ha tenuto a sottolineare la sua vicinanza al popolo israeliano per assicurarsi di non incrinare il rapporto, dopo che c’è stata la nota dell’ambasciatore.

Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival e altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà”, ha aggiunto, è un peccato che questo non sia accaduto

Le parole di Dargen D’Amico

Anche Dargen è stato zittito bruscamente dalla conduttrice. Rispondendo ad una domanda, ha sottolineato quanto sarebbe importante accogliere ed aiutare chi ne ha bisogno, parlando di immigrazione. Ha anche chiarito quanto gli immigrati facciano bene all’economia dell’Italia. Ma la Venier ha cercato di farlo star zitto, avendo paura della reazione dei vertici. Così è stato bruscamente mandato via.

In un Paese libero si dovrebbe permettere a tutti di esprimere il proprio pensiero, soprattutto se il messaggio è pacifista. Nonostante ciò, in Rai pare esserci la politica del terrore e sembra che si ha paura a dire una parola fuori posto che possa urtare la sensibilità dei piani alti.

Così si è preferito far zittire i cantanti che probabilmente non rimetteranno piedi in Rai per un bel po’. E poi c’è il messaggio di Sergio, che ha messo le mani avanti, prendendo le distanze da coloro che invece non hanno paura di dire la loro e di schierarsi.

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