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Avrebbe potuto essere una puntata del GF Vip più accomodante rispetto a quella trasmessa lunedì scorso. E invece, a sorpresa, Alfonso Signorini è riuscito ad aggiungere il carico da novanta, per di più senza nemmeno volerlo. Subito dopo aver chiuso il capitolo Marco Bellavia, il conduttore ha avuto la disgraziata idea di passare la parola a Sara Manfuso, che come avrebbe detto Andy Warhol è riuscita a guadagnarsi il suo quarto d’ora di celebrità dopo aver deciso di abbandonare la casa.

Vale però la pena fare un piccolo passo indietro per cercare di contestualizzare ciò che è accaduto. Qualche giorno fa, nel pieno della tempesta Bellavia, i fan più intransigenti del GF Vip avevano segnalato un imbarazzante siparietto che aveva visto protagonisti Giovanni Ciacci e la stessa Manfuso. Dopo aver sfiorato per sbaglio il corpo della Manfuso, Ciacci aveva aggiunto una frase, “Simuliamo una violenza sessuale” per cui era stato comprensibilmente messo in croce. La Manfuso stessa, d’altra parte, aveva preso la cosa sul ridere, scherzando con il collega dicendogli “Eh guarda Giovanni adesso urlerò dicendo che mi hai toccato il c…”. Ecco il video di quanto accaduto in casa.

Sara Manfuso, tuttavia, è stata veramente vittima di violenza sessuale in passato. La sua presenza nella casa, in effetti, sarebbe proprio servita a sensibilizzare il pubblico sull’argomento. Ecco dunque che quando ha avuto la possibilità di parlare, l’attivista ha fatto riferimento a quel momento in particolare come se la presunta mano morta di Ciacci fosse stata in realtà per lei qualcosa di realmente scandaloso. In sostanza, la Manfuso ha voluto strumentalizzare non solo la scena stessa ma anche tutta la sua partecipazione al GF. Alfonso Signorini ha ascoltato i suoi deliri allucinato, proprio come Ciacci che si è sentito piombare in diretta delle astruse accuse di molestie. Ecco le sue frasi, pesanti come un macigno:

“Io non mi sono sentita tutelata dalla situazione. Tu conosci la mia storia, sai che ho subito violenze. Io ti avevo detto che entravo senza mettermi un’etichetta e senza avere agevolazioni perché ho un passato pesante. C’è però stato un episodio pesante, con l’uomo che mi siede accanto (Ciacci, ndr) che mi ha toccato il cu…o. Mi ha detto: “Simuliamo una  violenza”. Io ho riso perché ero in imbarazzo e provavo vergogna. Nessuno se ne è accorto, nessuno mi ha chiamato in confessionale, nessuno mi ha detto “come stai” e nessuno ha capito che dietro a quella risata c’era dolore, vergogna e umiliazione”.

“Ti dico con franchezza che se uno mi tocca e non mi va io gli tiro un ceffone”, questa la replica di un furioso Signorini. A questo punto la Manfuso ha replicato, piccata: “Bello far finta di ignorare le premesse”. Signorini, sempre più furente, ha così replicato: Le conosco ed è per quello che ti dico che dovevi dargli un calcio nel sedere. Perché ti sei messa a ridere, non fa onore alla tua storia”. Quando Sara Manfuso ha detto a Signorini che lui la stava giudicando, Signorini ha tuonato: Questa è retorica e io non ci casco”.

Il clima si è fatto roventissimo, con Ciacci che ha voluto sottolineare il fraintendimento: “Un linciaggio l’ho passato, uno si ma due no. Eravamo in cucina, per sbaglio sono passato e ti ho toccato il sedere. Ti ho detto: “Non vorrei che fosse frainteso come una violenza”. Poi ti ho detto: “Dovremmo parlare proprio di questo”. Ma stiamo scherzando?”.

Il conduttore, nonostante le insistenze dell’ex concorrente (che continuava a rimproverargli il fatto di aver minimizzato la vicenda) ha alla fine preso l’unica scelta possibile. Signorini ha così cacciato, senza troppi complimenti, la Manfuso dalla trasmissione (“Vai pure fuori dalla casa e da questo studio, arrivederci” ha chiosato il conduttore). Un momento trash da incorniciare, se non avesse delle pesanti ripercussioni su un tema più che delicato.

Alberto Muraro

Appassionato di musica, sono "multilingue e multitasking". Credo, in tutta onestà, di essere il massimo esperto italiano di casa Ferragnez. Sogno di condurre l'Eurovision Song Contest, in attesa di tornare in veste di inviato al Festival di Sanremo. Ho scritto anche un libro, Linea 148.

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