La metamorfosi di Flavio Montrucchio, 45 anni, che da attore di fiction si è reinventato conduttore e intrattenitore. Non per necessità ma per una scelta ponderata e coraggiosa dettata dalla semplice voglia di buttarsi alla ricerca di nuovi stimoli. Quel coraggio a oggi si può tranquillamente dire che è stato ripagato. Montrucchio è uno dei ‘diamanti’ di Discovery. Su Real Time ha appena finito il viaggio in tandem con la moglie Alessia Mancini a Junior Bake Off. I suoi fan non si disperino: adesso è in video con altre due trasmissioni, vale a dire Bake Off Italia- Dolci sotto un tetto e, dal 5 gennaio, Primo appuntamento, che decollerà con la quinta stagione.
Intervistato dal Corriere della Sera, il conduttore ricorda quando ha sentito il bisogno di uscire dal ruolo del belloccio nelle fiction. Una decisione in controtendenza. “All’epoca, quando dissi al mio agente che volevo smettere di fare l’attore mi rispose che ero pazzo — spiega —. Ma dopo un po’ sentivo di aver perso lo stimolo per fare quello che mi proponevano: mi sentivo più votato alla leggerezza, all’intrattenimento”.
Così per un certo periodo si dedicò al teatro, quindi l’approdo al piccolo schermo nel ruolo di presentatore. D’altra parte l’attitudine ai tuffi ‘al buio’ l’ha sempre avuta. Prima di partecipare al Grande Fratello aveva un posto fisso in banca. Non ci pensò due volte a lasciare tutto e a buttarsi a capofitto nel reality dopo essere stato scelto.
Ma si torni al suo approdo alla conduzione, più precisamente al suo impegno con Discovery dove ha convinto tutti, ritagliandosi via via più spazio. “Sono passati tre anni dal mio arrivo a Discovery e non mi aspettavo che le cose andassero così velocemente: ho visto aumentare sempre più gli spazi che avevo a disposizione”, racconta, aggiungendo con orgoglio e soddisfazione che “Primo appuntamento è diventato un piccolo cult: l’idea era raccontare l’amore senza vincoli, senza censure, cosa molto importante”.
Dunque la guida di Junior Bake Off al fianco della moglie Alessia con la quale il feeling è stato palpabile anche innanzi alle telecamere:
“È stato molto bello: si sono innescati meccanismi non scritti che hanno funzionato bene, del resto abbiamo dalla nostra 18 anni di rodaggio. In ogni trasmissione cerco di inserire gag, micro sketch o anche solo degli omaggi ai miei riferimenti: da Totò a Banfi. Non farò pace con me stesso finché non sarò riconosciuto come comico”.
Montrucchio è davvero un personaggio sui generis come dimostrato dalla sua carriera e dalle sue scelte. “L’aspetto fisico conta ma può essere un recinto che ti limita” spiega, narrando un curioso aneddoto relativo a una proposta lavorativa che ebbe in passato e che declinò: “Nel periodo in cui andavano di moda i calendari, ho rifiutato un’offerta molto generosa, sempre per la gioia del mio agente”.
E adesso? Qual è il prossimo obbiettivo? Montrucchio si dice “appagato” ma ciò non significa che non abbia progetti nuovi da inseguire. Il sogno nel cassetto è quello che lo porterebbe a condurre un game show o un programma che ha a che fare con la musica. Porte aperte anche a un eventuale partecipazione in un reality. “Per chiudere il cerchio”, chiosa.