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Fedez non dimentica. Qualcuno, invece, si è dimenticato di lui. Il rapper lo scorso anno aveva fatto scoppiare un paio di polemiche incandescenti dal palco del Concertone del Primo Maggio, trasmesso, come al solito, da Rai Tre (anche quello odierno sarà mandato in onda dal terzo canale della tv di stato). Prima parlò di censura, attaccando i vertici di Viale Mazzini, rei, a suo dire, di aver provato a oscurare parti del suo intervento. Poi, dal palco, aveva attaccato duramente il senatore leghista Ostellari per via dell’ostracismo praticato sul percorso parlamentare del ddl Zan, che alla fine è stato fatto naufragare. Insomma, la sua comparsa al Concertone fece parecchio rumore. E quest’anno? Niente polemiche, almeno non direttamente dal palco visto che il marito di Chiara Ferragni non si trova a Roma. E, a quanto pare, non per suo volere.

Fedez manda una frecciatina agli organizzatori del Concerto del Primo Maggio

Buon Primo Maggio. E buon Concertone a tutti. Avrei voluto essere lì, ma credo che il mio invito si sia perso”. Così Fedez in una Story al veleno su Instagram in cui ha fatto intendere con chiarezza che la sua assenza dall’evento musicale non è dipesa da lui, bensì da qualcun altro.

Fedez al veleno

Inoltre il rapper, in una seconda Story, ha postato il suo sfogo dello scorso anno contro i vertici Rai, quello in cui parlò di censura. Al posto delle sue parole, ha però messo in sottofondo quelle della epica sbroccata cinematografica di Aldo Baglio nel film Tre uomini e una gamba. Insomma, il cantante ha voluto pungolare nuovamente il servizio pubblico, ma stavolta ha preferito usare l’arma dell’ironia piuttosto che quella della polemica dura e pura.

Fedez, la denuncia della Rai che poi ha fatto un passo indietro

In merito al caos generatosi lo scorso anno dalle esternazioni di Fedez, la Rai, inizialmente, aveva deciso di procedere contro il cantante milanese sporgendo una denuncia per diffamazione. Alla fine, però, lo stesso servizio pubblico decise di ritirare la querela contro il rapper. Non chiaro che cosa abbia spinto la tv di stato a fare un passo indietro. Fatto sta che la denuncia è sparita.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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