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Francesca Fagnani a ruota libera. La giornalista è diventata uno dei volti di punta della Rai. Il format Belve è ormai un cult che, oltre ad ottenere ottimi ascolti, è in grado di essere al passo con i tempi, spopolando sulle piattaforme web. La formula del programma non è nuova. L’intervista faccia a faccia infatti è stata sperimentata da molti in passato. La freschezza sta nel metodo di lavoro della conduttrice: domande ficcanti che richiedono risposte non divagatorie e la capacità di chiedere ciò che altri conduttori non si permettono di sondare, ma con un atteggiamento sempre rispettoso e mai infingardo. Dei retroscena del talk ne ha parlato la stessa Fagnani in una lunga chiacchierata con il magazine Oggi.

Francesca Fagnani e la paura di non essere all’altezza

“Ho paura di non essere all’altezza di quello che mi sta succedendo. Ho un’ansia che mi porta a lavorare il triplo. Ho visto salire e scendere rapidamente persone ben più importanti di me e questo mi ricorda sempre che “successo”, in fondo, è un participio passato”. Così la giornalista nel commentare gli ottimi risultati che sta ottenendo il suo programma. Nell’ultima puntata ha fatto il colpo grosso, è riuscita a far sedere sullo sgabello Fedez, il personaggio del momento. Il vis a vis non ha deluso, con il rapper che non si è risparmiato. Ha mostrato sia il suo piglio combattivo e polemico, sia il suo lato dolce, mettendosi a piangere quando ha parlato dell’ex moglie Chiara Ferragni.

Il commento sulle lacrime di Fedez e Salvini

Quando è stato chiesto alla conduttrice come abbia visto realmente il rapper, è arrivata la seguente risposta: “Ho visto un Fedez libero, con una grande autonomia di pensiero. Dà la sensazione di essere in una fase di recupero del se stesso delle origini, sembra in un momento di libertà psicologica molto forte. E la libertà, quando la ritrovi, è sempre inebriante”. Dunque, indirettamente, Fagnani, parlando di libertà, conferma in qualche modo quel che in molti sostengono, ossia che il cantante, negli ultimi periodi del matrimonio, si sarebbe sentito oppresso da una vita che non sentiva più sua o che comunque non gli calzava più. Da qui la voglia del “ritorno alle origini”.

Innanzi alla giornalista Rai ha pianto anche il leader della Lega Matteo Salvini: “Erano lacrime autentiche. Succede spesso su quella domanda finale: “Se potesse riportare in vita qualcuno e dirgli qualcosa chi sarebbe e cosa gli direbbe?”. È una domanda che faccio sempre perché me lo sono chiesta io per prima“. La risposta che lei si è data porta inevitabilmente al desiderio di voler rivedere sua madre, scomparsa nel 2015: “Lei e zia Lella, la tata che prima ha cresciuto lei e per un po’ anche me. A zia Lella vorrei chiedere scusa per certe crudeli stupidaggini che si fanno da bambini. A mia mamma vorrei poter dire che la amo. Non gliel’ho detto abbastanza. E vorrei scusarmi per il tempo non dedicato; quando sei giovane non ci pensi”.

Il fastidio per le domande su Mentana e il primo libro “Mala”

Quindi ha spiegato che quando si trova sul fronte opposto, vale a dire quello dell’intervistata e non dell’intervistatrice, c’è una domanda che le provoca parecchio prurito. Quella che puntualmente le fanno in merito alla sua relazione con Enrico Mentana. Infine ha parlato del suo primo libro, “Mala”, disponibile nelle librerie a partire dal 30 aprile. Trattasi di un’opera sulla criminalità romana. Fagnani ricorda che a Roma ci sono figure che comandano la città da 40 anni. Come Michele Senese, al vertice di un cartello del narcotraffico in cui sono cresciute figure importantissime. O come Ciccio D’Agati, da decenni referente di Cosa Nostra a Roma. “Nel libro cerco di ricostruire l’organigramma di questo cartello”, ha riferito.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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