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Fabrizio Moro è nero, arrabbiato e sconfortato per alcune vicende di cronaca: nel mirino ci sono Salmo, suo collega, Vittorio Brumotti, contro cui si era già scagliato lo scorso aprile dopo il servizio di Striscia la Notizia al Quarticciolo di Roma, e in generale alcuni personaggi del web. L’autore di ‘Libero’, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ha espresso tutto il suo disappunto, senza usare mezzi termini. Parola d’ordine schiettezza.

“Non sopporto che ognuno si faccia i c…i propri”, ha esordito, con tono battagliero. Poco dopo ha dettagliato il suo sfogo: “C’è chi fa il concerto davanti a 3mila persone assembrate. E quelli che si mettono due paillettes addosso e si credono artisti. Fanno dichiarazioni para.ule sui social, fregandosene di comporre canzoni”. Il primo riferimento, seppur Moro non fa il nome, è a Salmo, finito in una bagarre mediatica dopo il concerto a Olbia.

Il cantautore romano è un fiume in piena e torna anche sui festeggiamenti post vittoria dell’Italia a Euro 2020. “Sono schifato da festeggiamenti così incoscienti. Nessuno che mettesse freno”, tuona Moro che poi torna sulle persone ‘in paillettes’. Fabrizio non sopporta che ci siano personaggi – non è difficile immaginare a chi si riferisca – che si permettono di “parlare di decreti” sui social con la “stessa disinvoltura con cui pubblicano una foto dal cesso“.

Moro sottolinea anche come spesso ci siano dei “girotondi” infarciti di polemiche feroci in rete che però si sciolgono e si dimenticano rapidamente. Continue bolle che evaporano per fare spazio ad altre “cagnare” che finiscono sempre nel nulla. Un serpente che si morde la coda. “Ho la nausea”, aggiunge il cantante che sul tema ha pure scritto un brano dal titolo ‘Ognuno vuole dire la sua’.

Capitolo Vittorio Brumotti: circa 4 mesi fa si è recato al Quarticciolo, con le troupe di Striscia la Notizia, documentando lo spaccio di droga nel quartiere della periferia di Roma. Il fatto ha surriscaldato il clima nella zona, tanto che l’inviato del tg satirico ha dovuto fuggire in fretta e furia scortato dalla polizia. Sulla vicenda, Moro ha avuto parole di fuoco per Brumotti. Concetto che ribadisce nella chiacchierata concessa a Il Fatto Quotidiano.

Fabrizio, che è cresciuto nella Capitale fra San Basilio e Setteville di Guidonia, conosce a menadito le realtà delle periferie romane. In particolare quella del Quarticciolo dove ha girato diverse scene del film ‘Ghiaccio’. “Dopo aver visto il suo servizio mi è venuto il sangue agli occhi e mi sono esposto sui social”, ha raccontato. Motivo?

Il cantautore non nasconde che nel quartiere ci siano traffici illegali, ma dall’altra parte contesta a Brumotti il modo di mostrare una certa realtà, sottolineando che in certe zone non ci sono solo persone malavitose ma anche gente perbene. “Arriva Brumotti e pianta le telecamere in faccia a chi non c’entra: ‘Guardate che casino qui!’. Ovvio che i padri di famiglia, gli stessi che a me portavano il caffè durante le riprese, si siano fatti girare le p…e”, chiosa Fabrizio.

Secondo Moro, l’inviato di Striscia è andato in cerca di “sensazionalismo facile”, coinvolgendo “ragazzetti che non hanno mai visto altre realtà”. Quindi? Cosa dovrebbe fare Vittorio? La risposta del cantante è netta: “Fai il magistrato o il poliziotto, inchioda i trafficanti”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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