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Ferragosto amaro per il mondo della comicità e della tv: l’attore, doppiatore, cantante e imitatore Gianfranco D’Angelo è deceduto nella notte fra il 14 e il 15 agosto al Policlinico Gemelli di Roma. A stroncarlo, rende noto il suo ufficio stampa, una breve malattia. Tra pochi giorni avrebbe compiuto 85 anni, traguardo che avrebbe tagliato giovedì 19 agosto. Ezio Greggio, raggiunto da Fanpage.it, ha commentato in lacrime la morte dell’amico e collega con il quale ha fatto una fetta di storia della tv commerciale.

Greggio riferisce alla testata campana di aver saputo la notizia tramite un post su Instagram che lo ha ghiacciato. Il conduttore di Striscia la Notizia ha aggiunto di essere al corrente delle condizioni non buone di D’Angelo e di averlo sentito al telefono di recente. Sul letto d’ospedale dell’attore hanno vegliato le figlie Daniela e Simona, ed altri affetti stretti.

Ezio e Gianfranco, una coppia mitica della tv degli anni Ottanta e Novanta. Da Drive In a Striscia la Notizia, il feeling artistico e umano fu indescrivibile. “Il segreto era un affiatamento dovuto a una grande ironia che avevamo entrambi. Quando ci divertivamo noi si divertiva il pubblico”, ricorda Greggio che aggiunge che gli mancheranno gli incontri con D’Angelo con il quale gli bastava uno sguardo per intendersi.

Ci lascia un esempio di grande professionalità e la forza da leone con la quale affrontava la vita”, spiega sempre Ezio che passa poi al fatto che qualcuno dice che Gianfranco fosse molto giù per non aver più avuto spazio in tv negli ultimi vent’anni, tanto da fare appelli. Greggio, però, ha una versione un poco differente sulla questione.

L’attore afferma che gli appelli di Gianfranco sono stati fraintesi, anche perché ha sempre lavorato, soprattutto a teatro e con successo. “Di solito io ero in onda con Striscia e lui veniva a Milano con la sua commedia. Andavo sempre a vederlo e lui dal palco alla fine mi salutava”, rimarca Greggio che aggiunge che poi seguiva spesso una cena in cui ci si perdeva in lunghe chiacchierate, parlando dei magnifici e irripetibili anni Ottanta e Novanta.

Nell’ultima chiamata cosa si sono detti? In questo caso Ezio preferisce tenere per sé il contenuto della telefonata, ma sussurra che pure nell’ultimo saluto ci sono state risate e serenità. Al suo fianco, sottolinea Greggio, c’erano le sue figlie e chi gli voleva bene. Infine, quando gli si domanda come spiegherebbe Gianfranco alle generazioni odierne e a quelle future, chiude così: “Basta che si vedano una puntata qualsiasi di Drive In e capiranno quant’era bravo il mio Frankie”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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