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Ezio Greggio è in queste ultime ore al centro di un enorme polverone mediatico per aver pubblicato ieri sera, martedì 11 aprile, un video sui suoi vari profili social che ha fatto imbestialire una grossa fetta del popolo del web. Il motivo? Il presentatore si è inserito nella delicata vicenda che ha interessato la madre del piccolo Enea, bambino neonato lasciato dalla sconosciuta genitrice presso la clinica Mangiagalli di Milano all’interno della Culla della vita.

Una volta venuto a conoscenza dei fatti, di cui si è ampiamente parlato su tutti i principali mezzi di informazione, Greggio si è sentito in dovere di dire la sua, invitando con un accorato video messaggio la mamma del piccolo a fare ritorno nella clinica per prendersene cura. Le sue parole sono giunte sulla scia delle dichiarazioni del professor Fabio Mosca, il primario di Neonatologia dell’Irccs Policlinico di Milano, che ha a sua volta esplicitamente chiesto alla donna di tornare dal figlio.

C’è una parte del suo discorso, in particolare, che ha fatto imbestialire molti. Ad un certo punto, infatti, Ezio Greggio dice “Prendi il tuo bambino che merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene ma non è la mamma vera”, parole che sono state interpretate da molti come un vero e proprio attacco a tutti i genitori adottivi che hanno scelto di prendersi cura di un orfano. Le critiche sono piombate su Greggio anche per un altro motivo, a dire il vero. C’è una grossa fetta di hater che si sono scagliati con lui per essersi permesso di entrare nel merito di una questione così delicata. Greggio, inoltre, è al centro delle polemiche per aver fatto un appello alla sola madre del bimbo, senza considerare il padre che ovviamente avrebbe altrettante responsabilità sul bebé.

Centinaia i commenti su Twitter, anche molto duri, nei confronti di Ezio Greggio, che alla luce del polverone sollevato si è quindi sentito in dovere di chiedere scusa.

Le scuse ufficiali di Ezio Greggio

Nella giornata di oggi il presentatore di Striscia la notizia ha dovuto chiarire la sua posizione. Con un lungo messaggio pubblicato sui social, Greggio ha spiegato di non aver voluto in alcun modo sminuire i genitori adottivi. Il suo messaggio, insomma, è stato registrato in buona fede per il bene di Enea. Qui le sue parole:

“Rispondo con questo messaggio per rispondere a tutti. Con il Prof. Mosca abbiamo deciso di lanciare entrambi degli appelli per un solo motivo: la mamma di Enea ha lasciato nella ‘culla per la vita’ della Mangiagalli non solo il bimbo ma anche una lettera struggente e piena d’amore, in cui una mamma in difficoltà abbandona il suo bambino tanto amato, sperando che la sua vita sia meglio di quella che le può offrire lei. L’appello non era volto a far ripensare alla scelta di una madre che non voleva il proprio figlio ma a una madre che probabilmente con l’aiuto di qualcuno che la aiutasse a superare le difficoltà economiche, o personali o familiari, non sentendosi più sola, potrebbe ripensare alla sua scelta e tenere il proprio bambino.

Greggio ha poi concluso il suo discorso aggiungendo:

“Nessuna polemica quindi verso quelle fantastiche mamme e famiglie che adottano i bimbi abbandonati. E che garantiscono loro amore e futuro come se fossero i veri genitori, anzi talvolta pure meglio. Ribadisco con forza, affetto e convinzione l’appello mio e del prof. Fabio Mosca. Mamma di Enea se ami il tuo bimbo e il tuo desiderio è tenere il tuo bimbo siamo in tanti pronti ad aiutarti. Sei ancora in tempo a ripensarci. Un saluto a tutti voi che avete letto questo appello anche a coloro che non ne avevano capito il senso. W Enea.”

La storia di Enea, ad ogni modo, sembra essere destinata a risolversi con un lieto fine. Pare infatti che il bambino abbia già trovato una potenziale nuova famiglia. Con buona pace di Ezio Greggio e di chi si è preoccupato per il neonato.

Alberto Muraro

Appassionato di musica, sono "multilingue e multitasking". Credo, in tutta onestà, di essere il massimo esperto italiano di casa Ferragnez. Sogno di condurre l'Eurovision Song Contest, in attesa di tornare in veste di inviato al Festival di Sanremo. Ho scritto anche un libro, Linea 148.

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