Skip to main content

Chiara Ferragni chi è? Cosa c’è all’origine del suo successo? E come è possibile che in una manciata di mesi si sia ritrovata indagata per truffa aggravata e snobbata da tutte le aziende che fino a qualche giorno prima la pagavano a peso d’oro? A parlare dettagliatamente della parabola dell’influencer cremonese è un suo ex collaboratore, Karim De Martino, colui che ha collaborato con la moglie di Fedez al progetto The Blonde Salad. Correva l’anno 2019 e Karim era già un qualcuno nel settore della comunicazione. Entrò in contatto con la Ferragni che stava cercando di trasformare il suo blog da un qualcosa di amatoriale a un prodotto professionale.

De Martino all’epoca era proprio la persona giusta per tentare la scalata. Con la sua società, la Kiver, gestiva le pagine social per la Fascino – vale a dire dei programmi di Maria De Filippi – e lavorava per la Sony, la Warner, Laura Pausini, Tiziano Ferro, Zucchero e Francesco Renga. “Facevamo social media management per il mondo della musica”, ha reso noto Karim in una lunga intervista rilasciata al Messaggero.

Quattordici anni fa bussò alla sua porta Chiara Ferragni. “A fine 2009 – ha spiegato il guru della comunicazione – inizio a lavorare al progetto The Blonde Salad con la Ferragni. Lavoravo sul blog, non sui social. Prendemmo allora l’incarico come società e poi abbiamo fatto lo sviluppo tecnico, commerciale, abbiamo trovato la concessionaria. Insomma, abbiamo fatto crescere quello che era un progetto “amatoriale” e l’abbiamo fatto diventare invece un progetto professionale”.

Nel 2014 il suo rapporto con l’influencer terminò in quanto la ragazza cremonese aveva iniziato a essere un qualcuno sui social e Karim, su un lato di quel settore, non aveva nulla da dare, occupandosi di altro. Inoltre in quello stesso anno De Martino vendette la Kiver e si trasferì negli Stati Uniti d’America.

“Quando la notorietà di Chiara si è sviluppata sui social, cosa con cui io non ho avuto niente a che fare perché il mio lavoro era quello sul blog. Finché nel 2014 la mia società, che si chiamava Kiver, è stata venduta alla Mondadori, io sono uscito e mi sono trasferito negli Stati Uniti.”

Ed oggi chi è Chiara Ferragni? Non più un’influencer, perché guadagna da contratti di immagine più che da quello che fa sui social”, ha evidenziato Karim. Viene da dire “guadagnava” dai contratti d’immagine visto che dopo lo scoppio dello scandalo Balocco le aziende big hanno abbandonato a se stessa la moglie di Fedez. L’ultima ad aver fatto sapere ufficialmente di aver rinunciato a collaborare con lei è stata la Pigna Spa.

De Martino non porta rancori nei confronti della Ferragni. Anzi le riconosce che senza il percorso svolto assieme oggi non avrebbe la vita che ha: “Non avrei la vita che ho oggi se non fosse stato per il mio incontro con lei”. L’esperto di comunicazione ha anche tenuto a precisare che coloro che credono che l’influencer abbia avuto una botta di fortuna a sfondare sui social sono completamente fuori strada. In particolare Karim ha rimarcato che dietro l’ascesa su Instagram ci sono stati anni di lavoro incessante e di sacrifici:

“Quando leggo “non ha studiato” oppure “è tutto regalato” non è vero niente. Chiara, fin da quando aveva 18 anni, non aveva una vita privata. Faceva tutto per il lavoro: le foto, i servizi, il blog. Aveva una visione chiarissima di dove voleva arrivare, cosa voleva fare. È una persona molto testarda, caparbia, che sa gli obiettivi che può raggiungere e come raggiungerli. Professionalmente è ineccepibile”.

Da quando è stata travolta dal Balocco gate la cremonese non ha rilasciato dichiarazioni approfondite sulla vicenda. Ha preferito parlare tramite note stringate aziendali, assicurando che tutto si risolverà per il meglio e che nutre la convinzione che la giustizia farà il suo corso, e che lei sarà scagionata non avendo commesso nulla di male. Questo lo stabiliranno le indagini. Per una buona fetta dell’opinione pubblica, però, è senza dubbio colpevole.

Per il pubblico, purtroppo, lei è già colpevole – ha ragionato De Martino -, anche se c’è un giudizio in atto. Sembra che veramente tutta la gente che la amava adesso la odi con una forza che stupisce. Chiara Ferragni non è una persona, ma un’azienda, un brand. È difficile mantenere il controllo di quello che succede quando inizi ad avere una struttura piramidale in cui distribuisci le responsabilità. In questo caso è difficile attribuire e capire se la colpa sia sua, anche se lei è quella che dà il nome. Bisogna veramente capire cosa è successo.”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

Lascia una risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.