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Big Mama, la telecronaca dell’Eurovisione Song Contest 2025 è un grande sì. La rapper di Avellino non ha l’accento perfetto, non ha studiato dizione oppure l’ha studiata ma non la applica, parla un italiano giovanile e non sempre correttissimo, ma, come si suol dire, ‘arriva’. Sarà che non è ‘impostata’, sarà che va a ruota libera, sarà quel che sarà, fatto sta che è puntuale, spontanea e di musica ne sa. Una bella scoperta, un turbine di genuinità. Alquanto piacevole anche il feeling trovato con Gabriele Corsi che pare proprio essersi divertito un mondo a commentare con la cantante.

Big Mama conduttrice dell’Eurovision, la Rai ha rischiato bene

Sui social, Marianna Mammone (vero nome di Big Mama) ha fatto incetta di complimenti. Naturalmente non è nemmeno mancata qualche critica. C’è chi l’ha trovata poco istituzionale, ma, in generale, molti hanno valutato la sua performance positivamente. Congratulazioni meritate. E un plauso va anche alla Rai, spesso criticata giustamente per essere ancorata a stilemi antiquati e fuori moda. Scegliendo Big Mama per una competizione così seguita (ha costretto Maria De Filippi a spostare la finale del seguitissimo Amici), i vertici di Viale Mazzini hanno fatto un mezzo azzardo. D’altra parte, per avere soddisfazioni, non c’è altra strada che quella del rischio. Con Mammone si è rischiato ed è andata alla grande.

Bene Lucio Corsi che non è sceso a compromessi

A proposito di ‘grandi’ sì, bravo anche Lucio Corsi. Il ‘folletto’ toscano, che fino a pochi mesi fa era praticamente un perfetto sconosciuto al di fuori della sua nicchia di fan e al di fuori degli addetti ai lavori del mercato musicale italiano, non si è snaturato. Non ha cercato di conformarsi alle corografie esagerate di molti suoi colleghi. Non ha cercato il colpo a effetto al di fuori delle sue corde. Non ha cercato bizzarri effetti pirotecnici. Fortunatamente ha fatto Lucio Corsi, presentandosi sul palco con il suo coautore Tommaso Ottomano ed esibendosi con il suo stile unico che non contempla compromessi. Si è infilato l’armonica a bocca sulla sua Volevo essere un duro e ha ringraziato in italiano. Giù il cappello, bravo!

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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