Skip to main content

Emis Killa furibondo, questione di tasse. Il rapper 32enne, nelle scorse ore, ha consegnato a Twitter un paio di cinguettii di fuoco, puntando il dito contro lo Stato italiano. A suo dire, il sistema del Bel Paese relativo alle imposte non è equo. Un concetto che è stato ribadito dal cantante in termini assai coloriti e rabbiosi. Il suo intervento sta facendo parecchio discutere. Qualche utente ha scritto a Killa che in uno stato democratico, chi ha di più (naturalmente sottintendendo la situazione dell’artista) non si deve lamentare troppo ed è giusto che versi maggiori contributi. Il musicista non ha trovato per nulla calzante alcuni commenti, tuonando contro uno degli internauti che non si sono trovati d’accordo con lui.

Ogni anno in questo periodo si pagano le tasse e mi ricordo di quanto questo Paese sia governato da dei ladri. Lo stato è mio socio al 50% (anche più) e in cambio mi offre un panino di me…da. A me e a tutti voi. Prima o poi mi levo dal ca…o. Giuro su mia madre”. Così sulla piattaforma dei cinguettii il rapper.

“Stai dando a chi ha di meno: sanità gratis, scuole gratis etc. Basta lamentarsi, soprattutto da parte di chi ha di più”, ha scritto un utente in risposta al cantante. Come l’ha presa Emis? Per nulla bene. E infatti ha tuonato: “Questo deve essere uno di quelli che non fanno un ca…o”.

La vena polemica dell’artista si è poi manifestata anche su un altro tema, quello della sicurezza. In particolar modo Emis Killa ha parlato di Riccione, affermando che fino a un po’ di anni fa la città della Riviera romagnola era metà turistica sicura sia per le famiglie sia per i giovani in cerca di svago, mentre ora non sarebbe più così in quanto, sempre a dire del musicista, sarebbe aumentata la criminalità nella zona. Da qui la sua proposta tranchant di “manganellare” coloro che fanno sì che l’aerea non sia più terra di tranquillità e spensieratezza.

Tanto per rimanere in tema – ha scandito su Twitter -, Riccione è diventata Marsiglia comunque. Una volta i giovani andavamo li a divertirsi, le famiglie anche. Ora dopo le 18:00 se sei un bravo ragazzo devi avere paura a farti una passeggiata sul lungomare. Le manganellate nelle ginocchia ci vogliono”.

Emis Killa è personaggio discusso e non è la prima volta che finisce in casi controversi. Ad esempio, in passato, è stato anche accusato di omofobia. Motivo? Secondo diverse persone i testi di alcuni suoi brani, tra cui quelli di Broken Dolls (presente in Keta Music), Milano male (presente in Champagne e spine) o Riempimi le tasche (presente in The Flow Clocker Vol. 1), avrebbero sfumature omofobe. Il cantante ha rigettato tutte le accuse.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

Lascia una risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.