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Emilio Fede è positivo al Covid. La sua positività è stata accertata da un tampone eseguito circa dieci giorni fa. Finora il giornalista aveva passato l’isolamento fiduciario presso un hotel del Lungomare di Napoli. Tuttavia, dovendo la struttura chiudere per le festività natalizie, Fede è stato trasferito questa mattina nel Covid Residence della ASL 1 di Napoli, nel quartiere Ponticelli.

Qui il giornalista trascorrerà gli ultimi giorni di isolamento. Le sue condizioni paiono stabili. È infatti asintomatico e lo stesso ospedale che lo accoglierà è destinato a chi ha contratto il virus in forma lieve o che non presenta alcun sintomo da Coronavirus.

L’ex direttore del Tg 4, 89 anni a giugno, precisamente il 24, si è trasferito a Napoli per vivere con la moglie Diana De Feo. In seguito ai guai avuti con la legge, Emilio Fede ha scelto proprio la città napoletana per scontare un residuo di pena ai domiciliari. I suoi spostamenti sono infatti limitati. Il giornalista è autorizzato a lasciare la propria abitazione dalle 6 alle 22.

Emilio Fede, l’arresto a giugno scorso

Proprio nei giorni in cui cadeva il suo compleanno, Emilio Fede lo scorso giugno è stato raggiunto presso un ristorante di Napoli, presso il Lungomare, dove stata mangiando con la moglie e sei carabinieri in borghese gli hanno intimato di tornare in hotel. Una volta lì, gli stessi gli hanno ordinato di non lasciare l’albergo fino alla decisione del magistrato di sorveglianza.

In quel frangente Emilio Fede era stato accusato di evasione dagli arresti domiciliari reo di aver abbandonato la sua casa di Milano per recarsi a Napoli. L’ex direttore del Tg 4, che era stato condannato a 4 anni e 7 mesi per il caso Ruby bis, aveva dato notizia ai carabinieri del suo viaggio ma non aveva aspettato il permesso dei pubblici ufficiali per poter partire in assoluta sicurezza.

Ricordiamo che Emilio Fede era riuscito a scampare la prigione perché aveva sottolineato esplicitamente i suoi problemi di salute alla Giustizia. La sua richiesta era stata accolta perché si era pensato che una reclusione in tal senso avrebbe danneggiato seriamente fisicamente l’ex direttore del Tg 4. Perciò il giornalista aveva potuto scontare la pena per il reato commesso stando agli arresti domiciliari.

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