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L’attesa per il ritorno in Tv di Don Matteo sta per finire. A partire dall’8 gennaio 2026, saranno trasmesse in prime time su Rai 1 le nuove puntate della popolare fiction arrivata alla 15esima stagione. Il protagonista assoluto sarà di nuovo Don Massimo, interpretato da Raoul Bova. Il divo romano, intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni, ha rivelato che, dopo essere stato travolto nei mesi scorsi dallo scandalo degli audio “spaccanti” inviati a Martina Ceretti, ha proposto alla produzione di far morire improvvisamente il suo personaggio nella trama. Sarebbe stata una via d’uscita per evitare eventuali imbarazzi a una delle serie Tv più amate dagli italiani. Dopo un confronto franco con i produttori, ossia Rai e Lux Vide, è stato deciso che Don Massimo avrebbe dovuto continuare a essere il volto di punta della fiction. Una scelta arrivata dopo che l’attore ha garantito di non aver commesso nulla di illecito.

Don Matteo, Raoul Bova aveva proposto di far morire Don Massimo

Nella 15esima stagione, il perno di tutte le vicende sarà Don Massimo. Bova ha però fatto sapere che non è sicuro che il personaggio sarà protagonista nell’eventuale sedicesimo capitolo della fiction:

“In questa nuova stagione vorrebbe sconfiggere i cattivi ma non con la preghiera. Questo lo porta a chiedersi se sia davvero compiuto come prete. Fino all’ultimo non conosceremo la risposta. Se ci sarà Don Matteo 16? Non so se ci sarà don Massimo.”

Spazio poi alle rivelazioni di quel che è accaduto con i produttori in seguito allo scandalo fatto scoppiare da Fabrizio Corona nel podcast Falsissimo. Lo scorso giugno l’ex re dei paparazzi ha pubblicato degli audio che il divo ha inviato alla giovane Martina Ceretti, “professione” aspirante famosa. All’epoca si credeva che l’attore facesse ancora coppia con Rocio Munoz Morales. Così Bova finì al centro del gossip. Una volta scoppiato il caso, si affrettò a dire che con la compagna spagnola la love story, nel privato, era finita da mesi (Rocio ha invece fornito una versione differente).

La vicenda, inevitabilmente, ha lambito anche la sfera professionale di Bova. Molti si sono chiesti se, dopo un simile caso, fosse ancora idoneo a interpretare Don Massimo. E anche lo stesso divo se lo è domandato, organizzando una riunione con i produttori di Don Matteo in cui ha voluto sapere senza se e senza ma se la sua presenza nella fiction avrebbe potuto creare un danno alla medesima serie Tv. Fu in questo incontro che avanzò l’ipotesi di far sparire improvvisamente Don Massimo dal racconto:

“Quando è successo quello che sappiamo, ho convocato i produttori della serie per capire cosa fosse meglio fare. Ho detto loro: “Se pensate che, con la mia vita personale, stia facendo del male a una fiction così amata, ditemelo e mi faccio da parte”. Avevo persino proposto di far morire improvvisamente don Massimo per uscire di scena”.

La produzione ha valutato la situazione e ha chiesto a Bova se avesse o meno commesso illeciti. Dopo aver ricevuto rassicurazioni positive su tale questione, è stato deciso di continuare a puntare sul personaggio di Don Massimo. “Loro – ha spiegato sempre Bova – mi hanno detto: “Se hai fatto qualcosa di illecito, diccelo subito così troviamo un modo giusto per andare avanti”. Non lo avevo fatto, perciò abbiamo continuato a lavorare con serenità e nessuno sul set ha mai fatto un commento negativo nei miei confronti, ho avuto il supporto di tutti. “È la filosofia di Don Matteo”, mi dicevano”.

Bova oltre lo scandalo, il supporto del cast di Don Matteo

Il divo ha aggiunto che tutto il resto del cast gli è stato vicino, facendogli percepire supporto e sostegno, sposando gli insegnamenti che proprio la fiction di Don Matteo cerca di veicolare. “Nella serie – ha sottolineato Bova – parliamo spesso di peccato, di persone che possono sbagliare. Se l’attore che ha sbagliato non venisse perdonato, ci contraddiremmo. Stiamo nove mesi sul set, quasi tutti i giorni a stretto contatto, conosciamo i problemi di ciascuno di noi e ci diamo consigli. Nathalie Guetta, Francesco Scali e Pietro Pulcini sono come una famiglia, non hanno mai avuto un attimo di pregiudizio e di cedimento nei miei confronti quando ero in difficoltà”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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