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Fabrizio Corona potrebbe tornare a breve in carcere. Il giudice della Sorveglianza Marina Corti nelle scorse settimane, come rende noto l’Ansa, ha proposto la revoca del “differimento pena” e quindi il ritorno in cella per l’ex re dei paparazzi, che attualmente si trova in detenzione domiciliare. La proposta del giudice è stata avanzata in quanto è stata ravvisata una serie di violazioni delle prescrizioni da parte dell’ex agente fotografico. La palla ora passa a un collegio di giudici della Sorveglianza, che dovrà prendere una decisione in merito al caso.

La questione è emersa dall’udienza di oggi relativa ad un altro procedimento in cui si deve stabilire se Corona debba o meno tornare in carcere. Da qui la riunione dei due procedimenti in un’unica udienza fissata per l’8 marzo. Dopo la discussione in aula arriverà la decisione.

Si ricorda che il ‘differimento pena’ a Corona è stato concesso in via provvisoria oltre un anno fa. L’udienza odierna, durata solo pochi minuti, è stata rinviata per questioni tecniche, ossia, come poc’anzi detto, per riunificare due procedimenti. Corona, assistito dagli avvocati Antonella Calcaterra e Ivano Chiesa, non era presente in aula.

Corona: perché rischia di tornare in cella

Già lo scorso autunno lo stesso magistrato aveva diffidato Fabrizio dal partecipare a programmi tv. In aula, in un’udienza a novembre, il sostituto pg Antonio Lamanna aveva invitato Corona ad attenersi “alle regole” e aveva proprio fatto riferimento alle sue ‘comparsate’ sul piccolo schermo.

Qualche settimana fa, alla diffida, ha fatto seguito la proposta di revoca del differimento pena concesso per via della sua “patologia psichiatrica”. Patologia che, a inizio dicembre 2019, lo aveva fatto passare dal penitenziario di San Vittore ad un istituto di cura. Poi a casa, ossia agli arresti domiciliari.

Di recente la polizia ha inviato alla Sorveglianza segnalazioni di violazioni di prescrizioni legate al fatto che Corona si sta occupando da alcune settimane di due delle presunte vittime che hanno denunciato Alberto Genovese. Il caso è noto: il mago delle start up italiane è finito in carcere a novembre con l’accusa di aver stuprato selvaggiamente e per molte ore, tramite assunzione di droghe, una 18enne.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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