Fabrizio Corona rompe il silenzio sugli audio pubblicati nel suo podcast, Falsissimo, sul conto di Raoul Bova e Martina Ceretti. Nelle scorse ore si è saputo che la procura di Roma ha iniziato a indagare sul caso, ipotizzando, tra gli altri, i reati di estorsione e ricettazione. Va precisato che il re dei paparazzi non figura tra gli indagati al momento. Gli inquirenti vogliono andare a fondo della vicenda e capire chi ha fornito gli audio degli “occhi spaccanti” pubblicati a Falsissimo. Non solo: sempre gli investigatori ritengono che Bova sia stato ricattato. Da qui l’ipotesi del reato di estorsione. Ebbene, Corona ha fatto i nomi e i cognomi di chi gli avrebbe passato i messaggi vocali.
Fabrizio Corona: “Ecco chi mi ha fornito gli audio”
Tra le sue storie Instagram, Corona si è difeso, affermando di essere certo di non aver commesso alcun reato in quanto gli audio che hanno fatto scoppiare il caso ‘Bova-amante’ gli sarebbero stati forniti dall’accoppiata formata dal giovane imprenditore 30enne Federico Monzino e dalla stessa Martina Ceretti, la modella direttamente coinvolta nello scandalo. “Mi sono stati inviati direttamente e volontariamente dal loro computer”, scrive il re dei paparazzi, negando di aver acquisito il materiale in maniera fraudolenta.
Corona ha anche pubblicato uno stralcio di un atto notificatogli dalla polizia. Dagli agenti è stato chiamato in causa come persona informata sui fatti. Nel documento si legge il passaggio della presunta estorsione fatta ai danni di Bova a cui sarebbe stato lasciato intendere che, se non avesse pagato, sarebbero usciti gli audio. A questo punto le dichiarazioni di Corona sono esplosive. Il creatore di Falsissimo racconta che “sotto l’effetto di sostanze, Federico Monzino e Martina Ceretti – come mi ha riferito la polizia – hanno contattato Bova per chiedergli soldi in cambio della mancata pubblicazione, all’interno di Falsissimo, del materiale in questione”.
Corona ha sostenuto che la presunta richiesta di denaro a Bova sia stata fatta a sua totale insaputa. Dunque accusa Ceretti e Monzino di aver agito in totale autonomia e di avergli ceduto volontariamente gli audio che hanno poi innescato lo scandalo attorno al divo. In tutto ciò, la sua ormai ex compagna Rocio Munoz Morales ha dichiarato, tramite il suo legale, di essere indignata per quanto emerso, spiegando che non era assolutamente al corrente del legame tra Bova e Ceretti, oltre a sostenere che la relazione con il compagno non era conclusa, a differenza di quanto riferito dal legale dell’attore.