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Clizia Incorvaia sul red carpet del Festival di Venezia si è fatta notare per aver scelto di indossare un abito tutt’altro che sobrio. Naturalmente, come tutte le influencer che hanno sfilato sul tappeto rosso, si è pure beccata le solite critiche di qualche rosicone che si è chiesto che cosa ci azzecchi con il mondo del cinema. L’argomento è ormai stucchevole e ogni anno salta fuori. La spiegazione comunque è semplice. Da tempo vengono organizzati eventi collaterali glamour al Festival e vengono invitate le star del web per sponsorizzare vari brand. Tutto qui. Che piaccia o meno, questo è quanto.

Clizia Incorvaia sul red carpet a Venezia, l’abito fa discutere

Si torni alle scelte della moglie di Paolo Ciavarro. L’influencer siciliana ha calcato il celebre tappeto rosso lungo la serata di martedì 2 settembre, sfoggiando un abito bustier rosa pallido con vistoso strascico arricchito da dettagli floreali rossi e bianchi. Inoltre, l’ex concorrente del Grande Fratello Vip ha deciso di presentarsi sul red carpet con una rosa rossa tra le mani. C’è chi ha apprezzato il look e chi invece l’ha trovato pacchiano. Il quotidiano Il Messaggero lo ha ad esempio bocciato senza se e senza ma. Questa la recensione: “È un aereo? È un volatile? No, è lo strascico di Clizia Incorvaia, tempestato di rose e scelto apposta (pare per l’effetto scenico). Aiuto”.

La spiegazione dell’influencer

Ho scelto un abito di rose bianche e una rosa rossa da donare… un gesto per dire grazie. Alle donne, al supporto che ci unisce. Ai fotografi, che con i loro occhi rendono eterno ogni istante”, ha riferito Clizia Incorvaia sui suoi profili social a proposito della scelta del vestito floreale. Una spiegazione che non ha convinto tutti, per usare un eufemismo. In effetti la decisione di indossare un simile abito potrebbe essere interpretata come una furbata, cioè come volontà di voler farsi notare per non passare inosservata. Nulla di male, ci mancherebbe. Non è che sul red carpet si va per non finire al centro dell’attenzione.

Qualcuno, però, potrebbe trovare un po’ indigesto il fatto che Clizia cerchi a volte di collegare alcune sue comparsate pubbliche con messaggi relativi a tematiche ‘strong’ che senza dubbio meriterebbero di essere approfondite, magari non su un tappeto rosso. Insomma, è il solito discorso: dove finiscono i buoni propositi altruisti e dove inizia la voglia narcisistica di far parlare di sé? Chissà, ognuno provi a darsi una risposta.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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