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Come era più che prevedibile, Chiara Ferragni sta registrando perdite economiche significative. Il Balocco Gate ha travolto la sua immagine e, di conseguenza, i conti delle sue società. Tutto logico e scontato, d’altra parte. Un influencer lavora con la propria credibilità e quando questa si sgretola è inevitabile che si registrino problemi finanziari. A descrivere il quadro relativo ai conti delle aziende dell’ex moglie di Fedez è il quotidiano romano Il Messaggero che spiega che la 36enne cremonese è ora alla ricerca di 6 milioni di euro per far fronte al crollo dei ricavi della Fenice srl, società che detiene il suo marchio.

Per farla breve, la Ferragni starebbe tentando di raccogliere investimenti freschi. Potrebbe così decidere di allargare la compagine azionaria a nuovi soci visto che lei non riesce in questo momento a generare introiti considerevoli. Prima che scoppiasse lo scandalo dei pandori i brand facevano la fila per averla come testimonial. E la pagavano a peso d’oro. Le casse delle sue società erano floride. Poi lo scoppio della bolla, anzi dello tsunami. Gli sponsor si sono dati alla fuga ed i ricavi si sono quasi azzerati. I conti hanno quindi subito uno scossone. Inoltre c’è da considerare che l’influencer ha circa 30 dipendenti che vanno pagati.

“I consulenti che ha ingaggiato le dicono che deve prepararsi a perdite da uno a tre milioni di euro nei prossimi tre anni”, scrive Il Messaggero che aggiunge che alla Ferragni è stata suggerita la raccolta di nuovo equity, cioè di capitale netto. Si parla di cinque o sei milioni di euro, che però pare che non sia facile strappare ai vecchi soci. Ci sarebbe bisogno di nuovi investitori per rinverdire le casse delle società dell’influencer.

Sempre il quotidiano romano fa sapere che qualche giorno fa tre avvocati dello studio Gop (Luigi Maranghini Garrone, Emanuele Panattoni, Piero Fattori) hanno effettuato una riunione tramite videocall insieme ad altri esperti per una ricognizione dei conti e delle prospettive del business Ferragni. “La Fenice srl – riassume Il Messaggero – fa capo alla società di investimenti Alchimia di Paolo Barletta e Lorenzo Castelli, che detiene il 39,9%. Poi c’è la cassaforte di Ferragni Sisterhood (32,5%) ed Esuriens delle famiglie Morgese e Barindelli (13,7%). Il resto appartiene a Ni srl di Pasquale Morgese. A giugno 2023 l’azienda era valorizzata 75 milioni di euro. Ma poi sono nati i problemi con la giustizia”.

Secondo le stime, Ferragni ha avuto una perdita di ricavi intorno al 40%. Chi conosce due coordinate di economia aziendale, sa bene che si tratta di un crollo non da poco per una realtà imprenditoriale. Da qui il piano per provare a intercettare nuovi investitori in grado di iniettare nell’impero dell’influencer denaro fresco. Si parla di Francesco Trapani di Vam Investment. Oppure Marco Bizzarri, ex ad di Gucci ora proprietario di Nessifashion. Laddove anche l’ex moglie di Fedez riesca a coinvolgere nuovi soci, riuscirà a sopravvivere dal punto di vista economico? I prossimi mesi saranno cruciali per capire che piega prenderà la situazione.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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