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Mauro Bellugi nasce a Buonconvento (Siena) il 7 febbraio 1950. Dotato di particolari doti sportive intraprende la carriera calcistica che lo porta a diventare un professionista a vent’anni, quando approda all’Inter. Nella squadra di Angelo Moratti militerà dal 1969 al 1974 (prima fece un biennio nelle giovanili della squadra milanese), collezionando 90 presenze. Dopodiché passa al Bologna (1974-1979, 91 presenze). Infine gioca nel Napoli e nella Pistoiese dove termina la carriera da calciatore nel 1981.

Dopo il ritiro divenne allenatore in seconda della Pistoiese. Fu una breve parentesi. Mauro si trovò più a suo agio negli studi televisivi. Infatti diventò opinionista per varie emittenti televisive locali lombarde, fra cui Diretta stadio… ed è subito goal! di 7 Gold.

Mauro Bellugi: il coronavirus e l’amputazione delle gambe

Il 4 novembre 2020 Bellugi è stato ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano, dopo essere risultato positivo al coronavirus. Qui gli sono state amputate entrambe le gambe: la prima il 13 novembre, la seconda una settimana dopo, il 20 novembre. La doppia amputazione è stata una scelta inevitabile, conseguenza di una malattia pregressa e del Covid.

Dopo l’intervento chirurgico Mauro non si è perso d’animo e ha dichiarato che prenderà delle protesi “come quelle di Oscar Pistorius”. Anche sua moglie Lory ha mostrato ottimismo, inspirando fiducia e positività. Così al Corriere della Sera: “La strada è lunga ma piano piano ne verrà fuori. Il virus gli ha procurato delle ischemie. L’unica soluzione era amputare le gambe”.

Maurizio Crosetti, firma sportiva del quotidiano La Repubblica, ha raggiunto l’ex calciatore al telefono di recente. Bellugi ha quindi raccontato le tappe che lo hanno prima portato al ricovero, poi alla amputazione delle gambe:

Avevo male dappertutto, le gambe, la schiena. Una sera, anche ai piedi e non mi era mai successo . Mi levo i calzini e vedo che sono diventati neri come la pece. Così corro all’ospedale Monzino dal mio amico Piero Montorsi, interista matto, che mi guarda e mi dice: Mauro, inutile girarci intorno, se vuoi vivere bisogna tagliare, altrimenti puoi pure morire in due ore. Avevo la cancrena fino all’inguine e un male, no, davvero, non puoi capire che male”.

Mauro ha aggiunto che da anni è affetto da “una malattia mediterranea” che però aveva “bisogno di un socio, di un compagno di merende, e insieme al COVID si sono trovati e hanno fatto baraonda, un macello proprio, quei due insieme si sono scatenati”. A provocare la perdita di entrambi gli arti inferiori è stata così una concatenazione di spiacevoli eventi scaturita da una patologia pregressa.

Bellugi, come sopradetto, nonostante il dramma non si è perso d’animo e ha ironizzato sulla tragedia che lo ha colpito, spiegando che vorrebbe riprendere “a trottare” e che gli basterebbe camminare da casa al ristorante e dal ristorante a casa. L’esempio da cui trarre ispirazione, ha dichiarato Mauro, è Alex Zanardi.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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