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L’attesa novità de La volta buona di Caterina Balivo, che è andata a sostituire Oggi è un altro giorno nel pomeriggio feriale di Rai Uno, doveva, almeno secondo i dirigenti di Viale Mazzini, migliorare i buoni dati ottenuti da Serena Bortone. E invece, per ora, non è andata così. La trasmissione raggranella meno pubblico rispetto alla passata stagione, oscillando più o meno tra il 13% e il 15% di share. Non proprio un successone, per usare un eufemismo. Da settimane si mormora che il programma potrebbe non vedere la luce nel 2024/2025. E invece pare che i piani alti della tv di Stato abbiano deciso di riconfermare lo show.

TvBlog spiega che La volta buona ha ottenuto l’ok della Rai per la prossima stagione. Riconfermata anche Caterina Balivo alla conduzione. Pare che si sia scelto di far proseguire il progetto in quanto il programma sta mostrando segni di crescita. La media da inizio stagione è del 14,38% di share. Da gennaio a oggi, però, la media è salita al 15,46%. Un trend appunto in rialzo che ha permesso alla Balivo e al suo staff di incassare il via libera per proseguire il progetto televisivo.

Le infinite vie della Rai: perché Balivo è stata confermata a differenza di Serena Bortone

La faccenda della riconferma de La volta buona si colora di giallo se si considera che anche Oggi è un altro giorno, al momento della chiusura, registrava un trend crescente e non in calo. La domanda banale che viene da porsi è: perché Bortone è stata chiusa nonostante i buoni ascolti mentre la Balivo invece è stata riconfermata? Perché concludere un progetto che stava andando bene ed era pure apprezzato dal punto di vista critico per la pregevole organizzazione e divulgazione dei contenuti?

La risposta sta nel fatto che le vie della Rai sono infinite e spesso innervate da sotterranee dinamiche politiche. Si mormora infatti che la Bortone non godeva delle simpatie della nuova governance della tv di Stato a trazione meloniana. Da qui il dirottamento su Rai Tre e l’inserimento di Caterina Balivo.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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