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Non chiamatelo più Grande Fratello Vip e nemmeno Grande Fratello Nip. Torna il Grand Fratello, punto! Questo il succo del discorso di Pier Silvio Berlusconi durante la presentazione dei palinsesti Mediaset. “Come decidere se una persona entra nel cast? Se ha una storia da raccontare e caratteristiche da portare”, ha spiegato l’amministratore delegato del Biscione. Un discorso che senza dubbio ha fatto anche ad Alfonso Signorini e agli auori del reality. Pier Silvio ha detto anche altro di interessante. Con il suo solito aplomb da gentleman ha lasciato ben intendere come la pensi sul lavoro svolto dal team di lavoro del programma e su quello che dovranno svolgere. Ha poi scagionato indirettamente coloro che sono stati squalificati dalla scorsa edizione del GF Vip 7 (Edoardo Donnamaria, Daniele Dal Moro, Ginevra Lamborghini, Riccardo Fogli).

“Non ci sono state epurazioni, ma comportamenti che da editori noi non abbiamo considerato corretti. Punto!”. Così Berlusconi rispondendo a una domanda giornalistica in merito ai concorrenti cacciati dalla scorsa edizione del reality più spiato d’Italia. “La strada – ha aggiunto – è la solita, scegliere persone che abbiano storie da raccontare e possano creare dinamiche; è un prodotto tv, non stiamo parlando di chissà cosa”.

Quando è stato sostenuto che la diretta del programma in onda h24 sul canale 55 può creare problemi di gestione, Berlusconi si è detto contrario a tale tesi: “Si parla di difficoltà nella gestione della diretta h24, ma è sempre stato così. Gli autori si turnano, non è una questione legata alla durata, è questione di capacità di controllare il prodotto”. Messaggio agli autori del GF Vip: la diretta h24 resta ma non si devono più vedere le scene dello scorso anno.

Il cast può essere giusto o sbagliato – ha concluso il numero uno di Mediaset -. Non è colpa di un individuo, di un ragazzo essere in un certo modo e se perde il controllo. La colpa è di chi fa il prodotto, diciamolo chiaro. Colpa nostra, ci siamo un po’ distratti”. Dunque Berlusconi non ce l’ha in alcun modo con i ‘cacciati’ dal gioco. Da uomo di comando quale è, sa bene che i problemi partono sempre da chi è appunto tenuto a gestire e far funzionare le cose.

Va da sé che il discorso forte e chiaro è stato fatto anche a Signorini e al suo staff: il segreto è creare un cast adeguato ed evitare di coinvolgere persone che fanno tanto trash. Perché in quel caso, l’errore sta a monte: cioè in chi è chiamato a confezionare il cast. E, se si vuole andar ancor più in profondità, in chi è tenuto a monitorare a livello ancor più alto chi decide il cast. Alla fine si arriva all’apice della catena di comando, ossia allo stesso Pier Silvio. Per questo lui dice “noi ci siamo distratti”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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