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Se ne è andato nel corso della mattinata del 18 giugno 2021 Franco Battiato, uno tra i più grandi artisti che l’Italia abbia mai conosciuto. E stavolta gli attestati di stima non sono sprecati, come spesso capita per le personalità celebri che si spengono. Battiato è stato un vero e proprio totem, non solo in ambito musicale ma anche e soprattutto in quello culturale, a tutto tondo. Tutti coloro che lo hanno conosciuto, più o meno bene, hanno sempre parlato di una persona colta, raffinata, rispettosa, sensibile, ‘oltre’.

Da tempo, quasi due anni, si mormorava che il Maestro non stesse bene e che fosse peggiorato. Attorno a lui, come era prevedibile vista la sua inclinazione a tenersi lontanissimo dal chiacchiericcio e dalle telecamere, è calata una coltre di fittissimo silenzio. I suoi affetti più stretti non hanno fatto altro che proteggerlo ancor più dal clamore mediatico, standogli vicini fino alla fine nella sua villa di Milo, sospesa fra la cima dell’Etna e il mare della costa catanese, che lo ha visto nascere.

Nelle ultime ore, come spiega Il Corriere della Sera, sulle condizioni di salute e sulle cause del decesso ha detto qualcosa suo fratello, Michele: “Nelle ultime ore non ha capito, non c’era più, per sua fortuna avvolto da un coma profondo“. Così è scattato un servizio d’ordine nella dimora in cui Franco ha trascorso l’ultimo periodo della sua vita. Dimora in cui avevano accesso solo pochi intimi, come fa sapere sempre Michele.

Franco – spiega il fratello – cominciava da giorni a perdere le facoltà. Si è arrivati a un deperimento organico per cui, pian piano, si è, come posso dire? Si è quasi asciugato. Non si è accorto del trapasso. Circondato da me, mia moglie, mio genero, i nipoti, i collaboratori e due medici che non ci hanno mai lasciato“.

I funerali saranno celebrati in forma strettamente privata; è ancora Michele a farlo sapere: “Ho chiamato un sacerdote nostro amico che conosceva e parlava con Franco. Ci sarà lui a benedire, accanto a noi, pochissimi, quasi gli stessi che mio fratello ha avuto vicini in questi mesi di sofferenza. Nessun altro. Ecco perché abbiamo pensato al servizio d’ordine…”. Nessuna possibilità che il momento funebre possa essere intaccato da filmati e chiacchierate con i giornalisti. “Un momento intimo e privato che non può essere violato da interviste e telecamere”, chiosa il fratello.

A cullare gli ultimi istanti di vita del Maestro un’atmosfera d’altri tempi, in quell’angolo di mondo della Sicilia dove la calma è di casa. Una calma utile alla meditazione a cui tanto Franco era affezionato. E pensare che a quelle stesse pendici dell’Etna un altro grande della musica e suo amico aveva deciso di soggiornare. Trattasi di Lucio Dalla.

L’ultimo periodo di vita di Franco Battiato

Battiato aveva cominciato a vedere peggiorare le sue condizioni di salute nel 2018 dopo un paio di incidenti, un femore rotto due volte, prima su un palcoscenico a Bari, poi in casa. Da allora solo un paio di apparizioni e dichiarazioni pubbliche, prima dell'”eclisse totale”. Nessuno sapeva, nessuno davvero era a conoscenza delle reali condizioni del musicista catanese. Quel che appariva certo era che la situazione non fosse rosea.

Sempre come racconta il Corriere della Sera, negli ultimi mesi Franco è andato via via peggiorando, anche se il 23 marzo 2021 è riuscito a festeggiare il suo 76esimo da cosciente. “Era contento della festicciola. E riuscì ad assaggiare la torta…“, spiega Michele.

Al fianco del Maestro, tra i collaboratori, c’è sempre stato Said, suo storico autista che faceva ormai avanti e indietro solo per correre in farmacia. Altra figura sempre presente e vicina a Battiato, assieme ai sopracitati familiari, è stata la fidata Anna, la governante che confezionava le granite di cui tanto andava ghiotto il musicista.

In queste ore sono tantissimi sui social che stanno omaggiando il Maestro. Particolarmente toccanti le parole di Morgan (suo amico) e di Pippo Baudo, suo conterraneo. “Non è stato solo un paroliere e un musicista raffinato, è stato un poeta. Ha raccontato anche la nostra Sicilia, in maniera critica…”, ha detto Pippo.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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