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Antonello Venditti, intervistato, si confessa a cuore aperto: Ultimo e Matteo Salvini

Il cantante romano Antonello Venditti, intervistato da Vanity Fair, si è confessato sui più disparati temi. Da Ultimo alla politica con il suo appoggio a Matteo Salvini. L’incontro con Ultimo lo definisce un “miracolo“. “L’incontro con lui è stato un miracolo di Sanremo. La notte in cui non si sapeva dove fosse finito, era al telefono con me. Abbiamo fatto le 4 e 30 del mattino“, ha confessato Venditti, ricordando l’affaire Sanremo in cui Ultimo era letteralmente scappato dopo il secondo posto conquistato e le mille polemiche che ne sono seguite. “Sono stato un amico e un amico non è quello che ti blandisce, né ti fa la ramanzina, ma quello che ti dice le cose come stanno. Ultimo è molto simile a come ero io alla sua età. Solo che è partito da San Basilio, senza strumenti, mentre io venivo da un quartiere borghese e alla fine mi sono anche laureato. […]. Mi piace“, così ha concluso il cantautore di “Alta Marea” e “Amici mai“.

Venditti su Salvini: “Lo difendo perché…”

Una difesa davvero importante quella che Venditti fa nei confronti del Vice Premier Matteo Salvini. In un mondo (quello della musica) in cui Salvini e l’intera Lega vengono criticati in continuazione (ricordiamo ad esempio il caso di Emma Marrone e le offese fatte nei confronti della cantante da parte di un leghista). Il cantautore romano invece dice di lui: “Parla il linguaggio dell’epoca in cui vive.  […] Mentre Salvini è organico a tutto quel che dice. Lui muta. Mette una felpa della Polizia e diventa poliziotto. Ha una capacità di immedesimazione fenomenale. È credibile. E gli altri lo attaccano sul piano sbagliato“. E sul caso Diciotti, oramai al centro dell’attenzione mediatica dice: “Salvini ha agito in nome di un superiore interesse nazionale, l’hanno capito tutti. Tutta Europa. In Italia invece siamo alla Procura X che manda un avviso di garanzia e in questa confusione di linguaggio e di poteri, alla fine, le ragioni di chi grida allo scandalo sono deboli, perdenti, inutili. Vuoi smontare un governo per l’alzata di scudi di una Procura? Dove pensi di andare?“. Parole davvero forti quelle di Venditti che si lascia andare ad un tema, considerato quasi un tabù nel nostro paese, se ad occuparsene sono persone dello spettacolo o della musica, appunto.

Antonella Venditti racconta la sua infanzia: “Ero grasso e venivo bullizzato”

Un’infanzia difficile per Antonello Venditti. “Mi chiamavano “Cicciabomba“, pesavo quasi 100 chili“, esordisce il cantante, “Ero tra quelli che sentivano le risatine al loro passaggio e se una ragazza mi sorrideva neanche ci credevo…“. Una situazione critica, esasperata dal rapporto con sua madre, che lo criticava in continuazione: “Sperava nei miei fallimenti, considerava le mie canzoni poco meno che spazzatura e a mio padre Vincenzo, convinta di non essere ascoltata, diceva di me: “Il ragazzo è cretino”… Era talmente poca la stima che avevo di me che mi attaccavo all’unico vizio che mi era concesso: il cibo. Mangiavo tutto il giorno. La domenica poi era drammatica“. Dichiarazioni davvero impressionanti quelle a cui si è lasciato andare Antonello. Lo conosciamo forte, sicuro, con una voce incredibie e una capacità di scrittura e di veicolare emozioni, come in pochi sanno fare. Ma anche nella sua infanzia si cela un grande dolore.

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