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Giorgio Assumma, professione avvocato, è stato il miglior amico di Pippo Baudo. I due si sono conosciuti 65 anni fa, a Roma, quando il conduttore si diresse nella Capitale per tentare di entrare in Rai con un provino. Nessuno allora si immaginava che quel giovane catanese sarebbe diventato un pezzo di storia, bello grosso, della tv pubblica. Dopo la sua morte a 89 anni, sono trapelate diverse indiscrezioni sulle cause del decesso. Alcune fantasiose e non veritiere. Assumma, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha chiarito in che modo si è spento l’amico di una vita. Ha inoltre confidato che Baudo aveva individuato nella tv attuale il suo successore, vale a dire Stefano De Martino.

Giorgio Assumma svela come è morto Pippo Baudo

Io che non mi commuovo mai, mi sono commosso mentre l’ho visto nella bara col suo smoking”, ha raccontato il legale che ha chiuso il feretro assieme a Tiziana e Dina Minna, rispettivamente la figlia e la storica assistente di Pippo. Sul decesso è stato scritto di tutto. C’è chi ha teorizzato che Baudo fosse malato da tempo. E chi addirittura ha ipotizzato che sia morto dopo essere rimasto vittima di un incidente in casa. Nulla di tutto questo. Assumma ha rivelato i dettagli degli ultimi giorni di vita di Baudo smentendo quanto circolato fino ad ora e rendendo noto che l’amico ha avuto un indebolimento neurologico alle gambe:

“Niente di tutto questo , Pippo ha avuto un indebolimento neurologico alle gambe che lo ha condizionato molto. In più, vedeva poco e cercava di nascondermelo, mi individuava attraverso la provenienza della mia voce. Tutte le volte che andavo a trovarlo, uscivo con un senso di angoscia. Gli ultimi mesi li ha passati chiuso in casa, non è quasi mai uscito se non per andare al compleanno di Pingitore del Bagaglino, aveva difficoltà a incontrare la gente. Anche con me, che l’ho conosciuto da giovane, a 25 anni quando dalla Sicilia venne per il provino alla Rai (e mi disse se va male mi prenda a lavorare nel suo studio con lei), nell’ultimo periodo preferiva lunghe telefonate, gli raccontavo le barzellette e lo sentivo ridere”.

Quando ad Assumma è stato domandato se Pippo fosse depresso, è arrivata la seguente risposta: “Un po’ sì, era sottotono. Un uomo che ha vissuto sull’apprezzamento degli altri, sentiva che il tempo volava via”. A questo punto l’avvocato ha fatto un tuffo nel passato, ricordando la volta che vide l’amico molto giù. Era con lui quando nel 1987 si mise a piangere sul suo divano dopo che il presidente della Rai di allora Enrico Manca lo definì nazional-popolare. “Poi attorno ai 75 anni fu rimesso da parte, considerato come un volto del passato e perse la sicurezza in sé stesso, mi disse che fu il peggior periodo della sua vita”, ha aggiunto Assumma.

Pippo Baudo e il suo successore: la rivelazione su Stefano De Martino

Tornando agli ultimi mesi, il legale ha ricordato che con Baudo parlava spesso dei giovani “che hanno poche speranze mentre lui ne aveva lanciati tanti”. Pippo era invece più restio a conversare di tv in quanto non voleva esprimere giudizi sui nuovi conduttori. Su di uno, però, ha detto di considerarlo come una sorta di suo successore:

“Me l’hanno chiesto ieri, ho detto che non c’è ma non è così e a voi del Corriere voglio dirlo, è Stefano De Martino: ha capito il modo di parlare al popolino, mi diceva”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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