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 maria de filippi abito neroAmici e la tv senza pubblico: conduttori in crisi, il re è nudo. Ecco perché

La tv non è mai stata così ‘trasparente’, indifesa e spogliata dai suoi artifici, così palesi agli addetti ai lavori e così invisibili al telespettatore che, curandosi di altro nella vita, non sta certo a studiare il perché e il per come venga confezionato uno show. In questi giorni drammatici e surreali di epidemia da coronavirus, anche gli studi del piccolo schermo sono stati svuotati, mostrando una volto scarno, ‘scheletrico’. Amici di Maria De Filippi, trasmissione storica e di successo di Canale 5, serve da emblema per comprendere quanto senza alcuni ingranaggi la tv sia in difficoltà. Uno su tutti il pubblico: in tanti spesso avranno pensato che dopotutto questo, presente in studio, non conti un granché. Il piccolo schermo tanto arriva nelle case comunque. E invece, in questi giorni, anche il telespettatore medio ha scoperto un segreto in più degli show, rendendosi conto che quegli applausi e quelle urla provenienti dagli spalti, che a volte possono sembrare addirittura fastidiosi, sono invece fondamentali. Eccome! L’ultima puntata di Amici, in onda in un clima ‘straniante’, senza il calore del pubblico, è parsa una sorta di provino, di recita. Un caso simbolico, che ne spiega molti altri…

Tv senza pubblico: quanto manca la claque degli applausi

Se Amici ha deciso di proseguire pur sapendo dell’effetto ‘provini’ in prima serata, La Corrida nemmeno è andata in onda. Decisione più che comprensibile in quanto, nel caso del programma di Conti, il pubblico non è solo ‘contorno’ ma anche parte attiva. Ma il punto è un altro: Barbara d’Urso senza applausi non è Barbara d’Urso  – a livello televisivo s’intende -, e lo stesso vale per Caterina Balivo, Mara Venier, Massimo Giletti, Giovanni Floris (bhè, la claque a Di Martedì è un must) etc, etc.. Insomma, non c’entra il tipo di programma, sia esso talent, talk politico o meno, varietà o altro. Il re è nudo, così lo è la tv che perde di ritmo, di suono, di calore e quindi di empatia con il telespettatore da casa. Eh sì, perché quell’applauso che, guarda a caso, arriva sempre al momento giusto e al posto giusto (per il gran parte delle volte grazie alla claque innescata dagli ‘invisibili’ addetti ai lavori) ora non arriva più a tagliare un intervento troppo lungo di un ospite o a risaltarne un’esternazione. E a doversi barcamenare in questa situazione del tutto inusuale sono i conduttori ‘in crisi’ che non possono sfruttare una delle loro preziose bussole per orientarsi innanzi alla telecamera.

La tv e i silenzi che non può permettersi

C’è una cosa che nella tv non si deve assolutamente verificare: il silenzio. Cinque secondi di muto televisivo sono un’eternità. I vuoti creano imbarazzi e sfasamenti. E spesso, chi riempie quei vuoti sono proprio gli applausi. In questo particolare momento no, non ci sono. I conduttori, soprattutto quelli che vanno in onda in diretta, sono loro stessi con i propri ospiti e non c’è alcun applauso-salvagente da buttare nel bel mezzo di un’intervista o di uno scambio di opinioni che sta terminando su un binario morto. Il ritmo si perde, la tv diviene ‘fredda’, il re è nudo.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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