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Alfonso Signorini è al comando del suo secondo Grande Fratello Vip: il più lungo della sua storia. Iniziato a settembre, si concluderà i primi di marzo e da mesi porta avanti una narrazione diversa e ormai poco da reality vero e proprio. Gli spettatori tengono bene il punto: sono molto più attenti alle dinamiche, si appassionano e criticano, da veri partecipanti, anche colui che guida le storia.

Signorini nelle ultime settimane è stato particolarmente contestato da gran parte degli utenti del web che seguono con passione le gesta degli inquilini della Casa più spiata d’Italia. Soprattutto se pensiamo al record di squalificati in breve tempo che questa edizione ha avuto, da Stefano Bettarini (in casa per 72 ore) a Fausto Leali e Filippo Nardi (riusciti a rimanere per 7 giorni), infine, all’espulsione di Alda D’Eusanio e i suoi 8 giorni di convivenza.

“Mi pento ma le cadute sono inevitabili”

Insomma, la quinta edizione del Gf Vip non verrà ricordata di certo come quella più esemplare. Intervistato dal quotidiano La Repubblica, il conduttore e autore affronta un mea culpa rispetto a ciò che è avvenuto di poco consono nella casa.

“Mi pento di non aver sentito la battuta di Mario Balotelli (battuta sessista nei confronti di Dayane Mello, ndr), ho rimproverato i miei. La Elia ha sbagliato e mi sono vergognato di non averla interrotta (body shaming nei confronti di Samantha De Grenet, ndr). Ho sbagliato. Quando ho sentito Alda mi sono agghiacciato, ho capito che era una scheggia impazzita e ho voluto l’espulsione immediata”

Tutte situazione a cui Signorini ha dato un freno, sottolinea: con ritardo ma l’ha dato. Ma niente, di fatto, è andato perduto, a sua avviso. “Le cadute ci sono state ed è quasi inevitabile per la natura stessa del programma“. Insomma, qualcosa è andato storto, ma tutto sommato è accaduto nella norma del vivere quotidiano tra persone. “Come accade in qualsiasi casa, ci sono cadute, litigi, parolacce che non vorresti mai vedere“.

Li definisce “imprevisti senza filtri” che, però, un po’ filtrati, invece, sono. Soprattutto perché dietro la grande macchina del reality più longevo della tv italiana ci sono grandi autori che ogni giorno lavorano affinché si creino dinamiche e quel mix di personalità che possa portare avanti una trasmissione per oltre 38 puntate.

Ma al netto di tutti gli inciampi e cadute di gradimento, il seguito del Gf Vip è rimasto stabile nel tempo. Il reality si mantiene quasi sempre oltre la soglia dei 3 milioni di telespettatori, con uno share che gravita tra il 16 e il 20% e che dipende molto dalla concorrenza.

Secondo il padrone di casa, il merito di questa tenuta di pubblico è da attribuire al fatto che la narrazione all’interno della casa si sia “soapizzata“.

“I risultati dimostrano che interessa il pubblico, dato su cui riflettere. Il concorrente non è più concorrente. Ho ricevuto 350 mail di lettori che mi chiedevano di afre le condoglianze a Dayane Mello. Assistiamo a un processo di identificazione insolito; gli inquilini del GF diventano vicini di casa”

La creazione di personaggi che poi risultano dei falsi miti fuori dal reality non lo spaventa e non è una costruzione che dipende solo dalle sue azioni. “Chiunque faccia tv ed è colpito dalla luce rossa si trasforma in personaggio, mostro, dipende dalla persona – afferma Signorini. La macchina del reality costruisce tanti mostri, la mia responsabilità è al 50%.

La d’Urso cade nella rete del pettegolezzo

La parentesi GF Vip si conclude con una battuta nei confronti del gossip, del pettegolezzo: due termini contrapposti che spesso tendono a identificarsi. Il primo costruisce, il secondo distrugge e Signorini cerca sempre di non farli incontrare. Diversamente, invece, dai programmi della collega Barbara d’Urso, dove, invece, spesso coincidono.

“Lavora come una pazza, ha una resistenza. Quando lavi i piatti, uno lo spacchi. È capitato a me, a chiunque di fare brutte pagine. (Barbara d’Urso) fa gossip, a volte pettegolezzo”

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