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Linus, al secolo Pasquale Di Molfetta, si è raccontato Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani, parlando a ruota libera di radio, personaggi dello spettacolo e del suo percorso. Dalla Puglia a Milano, fino a Radio Deejay di cui oggi continua a esserne il direttore. Linus è un’istituzione nel campo radiofonico, è un pezzo di storia del media ed è forse per questo che può concedersi il lusso di dire che lavorare con Adriano Celentano è “inutile“. Esatto, ha detto proprio così, seppur poi ha rimarcato la grandezza dell’artista.

Correva l’anno 2001 quando Rai Uno puntò sullo show ‘125 milioni di caz..te’, in onda dal 26 aprile al 17 maggio. Al timone del programma, Adriano Celentano affiancato da Asia Argento. Tra gli autori che si impegnarono a confezionare la trasmissione c’era anche Linus. “Come è stato lavorare con Adriano? Umanamente utile, ma lavorativamente inutile: alla fine fa quello che vuole lui e ti senti un po’ frustrato. Ma è un personaggio come pochissimi”, spiega il conduttore pugliese, rispondendo a una domanda di Aldo Cazzullo – firma del Corriere della Sera – al Festival di Dogliani.

E ancora: “Quando ero tra gli autori di 125 milioni di caz..te gli chiesi come mai non aveva ancora cantato la mia canzone preferita, Storia d’amore: disse che non si ricordava le parole, perché lui ha sempre fatto pochi concerti dal vivo. La improvvisò nel suo salotto. Fu meraviglioso”.

Spazio poi agli aneddoti privati e all’arrivo a Milano dalla Puglia in anni in cui chi giungeva dal sud nel capoluogo lombardo era visto con occhio diverso: “Chiamarsi Pasquale Di Molfetta e arrivare dalla Puglia a Milano non è stato semplice, mi sembrava che tutti i Brambilla mi guardassero storto: venivamo additati come qualcosa di esotico”.

Sempre scendendo nei meandri della memoria, Linus racconta che il primo ricordo che conserva della sua vita è di lui a 3 anni che corre fuori dal vialetto di casa, con il sole del tramonto alle spalle e la sorpresa nel vedere la sua stessa ombra lunghissima. Altro flash vivido nella sua memoria, quello che definisce il suo primo “ricordo pubblico”, è quello che riguarda l’assassinio di Kennedy, accaduto nel 1963 (il conduttore è classe 1957). “Fu l’ingresso nell’età adulta”, chiosa.

Capitolo artisti: Linus ne ha conosciuti tantissimi. Coloro che reputa davvero fuori dagli schemi – e non perché fanno vita spericolata ma perché hanno atteggiamenti non da star nonostante lo siano – sono Jovanotti ed Elio delle Storie Tese. Parlando di Cherubini, spiega che la sua qualità più preziosa è l’essere curioso: “Lorenzo legge, ascolta e parla tantissimo“. L’occasione per lanciare frecciatine a quei personaggi egotisti ed egocentrici, non pochi se si guarda ai vip e agli artisti musicali: “Altri personaggi che ho conosciuto sono invece talmente centrati su se stessi che sono grandi sul palco, ma noiosi nel privato”.

Ed Elio? Davvero è così fuori dal mondo e geniale come lo si vede sul palco e in tv? Assolutamente sì, assicura il direttore di Radio Deejay che a tal proposito snocciola un aneddoto che rispecchia in pieno lo stile e la personalità del musicista: “È un matto vero, e per me è un complimento. È doubleface: timido e riservato in privato, detesta quando lo riconoscono e lo fermano per strada; a una signora che gli chiedeva se era famoso, rispose che era il celebre cantante Franco Baglioni. Sul palco invece si trasforma, non ha paura di niente: non ho mai visto nessuno come lui”.

Largo infine a due carissimi suoi affetti. Linus è un personaggio sui generis anche per quel che riguarda la sua vita sentimentale. I deejay sono soliti avere vite movimentate, anche sotto il punto di vista delle relazioni. Non lui che da 34 anni è felice accanto alla compagna Carlotta Medas: “Di solito un dj ha una ragazza in ogni porto, io ho conosciuto mia moglie nel 1987 a Riccione”. Le ultime parole le riserva all’amico e collega Nicola Savino, con cui il sodalizio dura da più di 20 anni: “Ormai è un matrimonio, lui è la moglie con i baffi”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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