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Caos attorno alla puntata di 4 ristoranti che ha fatto tappa nei locali dell’Astigiano. Nel calderone mediatico è finito il ristoratore Fabio Fassio, il primo ad essere esaminato nel cooking show condotto da Alessandro Borghese. A far alzare la temperatura del programma c’è stato uno scontro verbale piuttosto acceso e, soprattutto, l’atteggiamento di Fassio che ha subito una ‘shit storm’ sui social. Il proprietario dell’osteria La signora in rosso, contattato da Fanpage.it, ha spiegato la sua versione dei fatti, raccontando la questione del capello finito nel piatto della collega Manuela Scavino (titolare dell’Enoteca Gastronomica Civico 15) e quella dei tanto criticati sputi.

Scavino ha trovato un capello nel piatto. Come ci è finito? “Quando il piatto arriva a tavola – ha ricordato Fassio -, la signora si accorge della presenza del capello, che comunque non era nella pietanza, ma sul bordo del piatto. Come ci è finito? Onestamente non lo so, ma io sono calvo, così come il cameriere che lo ha servito ed entrambi i cuochi in cucina. La signora stessa ha ammesso che potesse anche trattarsi di un suo capello…”

Una delle critiche mosse a Fassio nel programma è quella di non aver ordinato di portare via il piatto con il capello. Su tale questione il ristoratore ha fatto mea culpa, ammettendo che il non aver cambiato il piatto “è stato un errore“.  Fassio si è giustificato, sottolineando che era alquanto “teso e nervoso” per via delle telecamere e del fatto che era il primo ad essere esaminato. “Inoltre – ha aggiunto – non sentivo l’intera conversazione dei commensali, a me arrivavano soltanto le critiche”.

Dopo la vicenda del capello e delle critiche indirizzate a Fassio, lo show si è spostato alla tavola della collega Daniela Solive della Premiata osteria dei fiori e a quella dell’Agriturismo La Tère Ruse. Fassio, da esaminato, è divenuto esaminatore, come prevede il format. E, in entrambe le occasioni, ha dato giudizi pesanti: “Questi agnolotti di coniglio sanno di sudore di cane”, ha tuonato nel valutare una pietanza di Daniele. All’Agriturismo La Tère Ruse ha persino sputato nel piatto.

“Beh, la verità è che sono stato me stesso – ha raccontato a Fanpage.it -. Sono stato il primo ad essere giudicato e si sa, il primo turno scandisce i toni dell’intera puntata. Con me sono sono stati molto severi, così ho deciso di esserlo altrettanto con loro”.

Il montaggio della puntata ha fatto vedere al pubblico Fassio sputare più volte. Davvero è andata così?

“A La Tère Ruse ho sputato due volte, ma una sola nel piatto. In puntata non è chiaro perché hanno unito le immagini in fase di montaggio, ma il primo boccone era una lumaca semi cruda e non spurgata. Ho sentito il nervo in bocca, ho avuto un conato, è stata una reazione istintiva. La seconda volta invece si trattava del tonno di coniglio, che non ho affatto gradito, ma che ho sputato nel tovagliolo, da persona civile. Non sono uno “sputatore seriale””.

4 ristoranti, Fassio: “Ha ragione Borghese, non si sputa nel piatto ma non mi sono vendicato”

Anche Alessandro Borghese lo ha redarguito, invitandolo a sputare nel tovagliolo. “E ha ragione, ma ho deciso di essere spontaneo”, ha dichiarato il ristoratore. “Ho fatto uscire il ragazzo di campagna che è in me. Probabilmente sono stato un po’ grezzo – ha sottolineato -, ma non è stata una vendetta in nessun modo”.

Fassio ha concluso dicendo di non essersi pentito di aver partecipato allo show di Alessandro Borghese, in quanto già aveva calcolato i rischi a cui andava incontro nel dare l’ok a una simile esperienza televisiva. Quindi ha rigettato le accuse di chi lo ha dipinto come una persona falsa: “Non ho assecondato le scelte di nessuno, anzi. Ho deciso di essere me stesso, come ho già spiegato a tutti gli hater”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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