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Risate grasse, momenti leggeri che paiono improvvisati mentre invece di improvvisato c’è ben poco. Anzi, è vero che l’allegra brigata di Maria De Filippi si diverte spontaneamente come se non ci fosse un domani durante Tu si que vales. Ed è anche vero che quando fa il suo ingresso Mister Giovannino non c’è un copione studiato meticolosamente. Sabrina Ferilli viene bersagliata sul serio e reagisce spontaneamente con la sua spiccata romanità. Ma come è possibile che in quasi tutti programmi della tv italiana si fanno gag ingessate, che si vede lontano chilometri che sono recitate e quindi poco credibili, e poi arriva Maria De Filippi e confeziona uno show in cui ci sono momenti di puro e piacevole intrattenimento che pare sbocciare quasi per caso?

La risposta è semplice: tutto ciò è possibile perché “Queen Mary” è un genio televisivo e sa perfettamente come non uccidere la spontaneità, pur salvaguardando i tempi tv. Ok già si sapeva che la conduttrice pavese fosse un talento cristallino, ma rimarcarlo non fa male e spiegare perché tutto ciò che tocca diventa oro è sempre materia interessante.

Si prenda come esempio l’“oscuramento” di Sabrina Ferilli nella puntata di TSQV in onda il 7 ottobre. In studio, come capita a cadenza regolare, si è palesato quel satanasso di Giovannino che ha portato con sé “Giovannina”, un pupazzo al femminile a sua immagine e somiglianza, con l’aggiunta di una capigliatura che ha ricordato quella di Sabrina “Nazionale”. Alla fine ha piazzato una poltrona innanzi alla Ferilli con seduta sopra “Giovannina”, nascondendo l’attrice agli obbiettivi della telecamera.

Sono seguiti sfottò e risate. Ovviamente la De Filippi è quella che si è divertita di più nel vedere l’amica sbertucciata da Giovannino. Ma si torni alla genialità di “Queen Mary”. Lei è perfettamente consapevole che prima di ogni studio relativo a battute o a copioni bisogna mettere assieme un cast affiatato. Perché così più di metà del lavoro è già fatto.

Se dei mostri sacri come Gerry Scotti , Ferilli e Littizzetto si ritrovano nello stesso studio, basta (si fa per dire) che vadano d’amore e d’accordo. Poi la trasmissione viene da sé. Non c’è nulla da inventare. Certo il colpo di genio è poi arruolare gregari come Giovannino, che si inserisce che è una meraviglia in un contesto come Tu si que vale.

Tutto così facile? Quindi perché nessuno riesce a replicare i risultati di Maria? Altra risposta banale: perché creare gruppi di lavoro coesi e spensierati è tutt’altro che semplice (chiunque ha lavorato sa che in qualsiasi mestiere non è affatto una cosa da poco creare team di lavoro che vanno d’amore e d’accordo). Eppure la De Filippi ce la fa, sempre. Chapeau!

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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