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titanic 1912Titanic, la storia vera: le vittime, l’affondamento, il film con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, gli oggetti recuperati

Inaffondabile, mastodontico, monolitico: tutti aggettivi affibbiati al Titanic prima della sua tragica fine. Il transatlantico è passato alla storia per essere naufragato nella notte tra il 14 e 15 aprile 1912, dopo aver impattato un iceberg (la collisione avvenne alle 23,40 del 14/04/1912). Il bilancio delle vittime fu drammatico: delle 2223 persone (secondo altre fonti 2227) presenti sulla nave (circa 800 appartenevano all’equipaggio) ne morirono circa 1500 (1517 secondo alcune fonti). Sulla drammatica vicenda sono stati scritti fiumi d’inchiostro e sono stati girati documentari e film. Il più celebre è quello del 1997, interpretato da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet (Jack e Rose) e diretto da James Cameron. Una pellicola dal successo planetario che, in quanto storia romanzata, ha in parte distorto la realtà in certi punti. Dunque, qual è la storia vera del Titanic? Andiamo a scoprirlo.

L’inabissamento del Titanic

Il Titanic, di proprietà della White Star Line, salpò dal porto di Southampton (Inghilterra, direzione New York), quattro giorni prima della tragedia avvenuta in seguito a una collisione con un enorme iceberg, che causò l’inabissamento del transatlantico. L’inferno durò circa due ore e quaranta minuti. Persero la vita circa 1500 persone (secondo alcune fonti 1517 e solo 388 corpi furono recuperati), anche perché le scialuppe di salvataggio a disposizione erano troppo poche per mettere in salvo tutti i passeggeri. Inoltre, secondo la testimonianza dei superstiti, diverse non furono nemmeno riempite, portando a un ulteriore aggravio di perdite umane.

Titanic, come reagirono i passeggeri e il Capitano Edward John Smith

L’impatto fu percepito da alcuni passeggeri, mentre altri non sentirono quasi alcun rumore. Inoltre, in molti pensarono che la nave fosse inaffondabile non preoccupandosi troppo delle voci che iniziavano a diffondersi sul transatlantico in merito alla collisione con l’iceberg. Così, inizialmente, il danno fu sottovalutato. A prendere sottogamba l’iceberg fu anche il Capitano Edward John Smith che prestò poca attenzione all’avvertimento dei telegrafisti circa la minaccia del colosso di ghiaccio. Dopo essersi reso conto del disastro, ordinò di mettere sulle imbarcazioni di salvataggio prima le donne e i bambini.

Le luci della Californian

Quella notte furono diverse le navi che segnalarono la presenza di iceberg nella zona in cui affondò il Titanic. Tra queste la Californian, che si trovava a pochi km dal transatlantico. Secondo diverse testimonianze, alcuni passeggeri videro addirittura le luci della Californian che tuttavia non riuscì a stabilire contatti con il Titanic e, dunque, nemmeno a intervenire tempestivamente per evitare la disgrazia. Alcune ricostruzioni parlarono anche di una terza nave nei paraggi. Tuttavia non è mai stata presentata alcuna prova a riguardo di quest’ultima ipotesi.

Il ritrovamento del relitto del Titanic

Secondo alcuni superstiti, l’ultima canzone musicata dall’orchestra del Titanic, i cui membri perirono tutti, fu Neare, My God To Thee. Dopo la tragedia, passarono anni prima del ritrovamento del relitto del Titanic. L’intercettazione dello ‘scheletro’ della nave avvenne l’1 settembre 1985 grazie a una spedizione che lo localizzò a circa 3.800 metri di profondità, a sud est di Terranova.

Il numero di oggetti ritrovati nel relitto

Una volta rinvenuto il relitto fu fatta chiarezza su alcune questioni. Fu accertato che l’imbarcazione si spezzò in due e non si inabissò quasi intatta, come volevano alcune ricostruzioni precedenti. Infine, nel 1994, tre anni prima dell’uscita del film di James Cameron, furono assegnati i diritti di proprietà e di recupero sul relitto alla RMS Titanic, Inc. In totale, dal Titanic sono a oggi stati recuperati più o meno 6000 oggetti.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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