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Un altro volto noto della musica italiana è sbarcato sul palco di The Voice Senior. Nelle Blind Audition in onda venerdì 3 febbraio, nel programma è spuntata Aida Cooper, 74 anni, tra le vocalist e coriste più famose e talentuose del Bel Paese. Bati pensare che ha lavorato con artisti del calibro di Zucchero Fornaciari, Eros Ramazzotti, Anna Oxa, Fausto Leali, Riccardo Cocciante, Edoardo Bennato, Francesco De Gregori, Franco Simone e Iva Zanicchi. Ma le collaborazioni più durature le ha avute con Mia Martini e Loredana Bertè. Per circa vent’anni ha cantato con la compianta Mimì, dopodiché con la sorella. E infatti quest’ultima, non appena Aida ha iniziato l’esibizione, intonando Non farti cadere le braccia di Edoardo Bennato, ha riconosciuto la sua voce e ha pigiato il bottone. Nel giro di poco si sono voltati anche gli altri giurati, tranne Gigi D’Alessio che è stato ‘bloccato’ proprio dalla Bertè.

“Per mantenermi a Milano ho iniziato a fare del piano bar e il batterista che lavorava con Mimì mi propose di fare la corista per lei. Ho conosciuto Mia Martini, l’incontro più importante della mia vita. Quando facevo i cori per Mia c’era anche Rossana Casale… Loredana ci faceva il filo e voleva che andassimo con lei. Tanto ha insistito che alla fine è riuscita a portarci via da Mimi”, ha raccontato sorridendo la Cooper che, oltre ad essere una collega della Bertè, è anche una sua cara amica. Loredana, infatti, la chiama “sorella”.

Saranno 50 anni che conosco Loredana. È dal 79 che lavoro con lei, abbiamo fatto un sacco di serate, un sacco di tournée e un sacco di litigate, ma ci vogliamo bene. Se non mi riconosce la mando a fanc… in diretta!”, ha detto Aida conversando con Antonella Clerici prima di salire sul palco. Non c’è stato alcun bisogno di mandare a quel paese la rocker visto che si è voltata pochissimi secondi dopo aver udito la sua voce. Scontata anche la scelta della Cooper che ha deciso di arruolarsi nel team Bertè con la quale ha poi offerto uno struggente duetto sulle note di Tu no di Mia Martini.

The Voice Senior, ha senso far gareggiare i professionisti quotati?

La scorsa settimana, a The Voice Senior, è spuntato Ronnie Jones, artista considerato tra i cantanti più originali e versatili della scena musicale europea. Nella puntata del 3 febbraio si è palesata appunto Aida Cooper che, oltre alle suddette collaborazioni con i big della musica italiana, ha pubblicano sette album. Resta sempre aperto il seguente quesito: ha senso mettere in competizione cantanti amatoriali (molti dei quali hanno comunque un talento sontuoso) e dei musicisti professionisti con carriere importanti alle spalle? Non si corre il rischio di annacquare la sfida e di non avere piani equi di giudizio?

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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