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La tv d’intrattenimento, essendo spettacolo, non può restituire situazioni autentiche al cento per cento. Come qualsiasi media, in quanto tale, cela uno scarto di finzione. Il segreto per realizzare programmi di successo è di ridurre il più possibile tale scarto. The Voice Senior, talk di Rai Uno capitanato da Antonella Clerici, è giunto alla terza edizione e continua a macinare ascolti, oltre ad essere acclamato dalla critica di settore (e pensare che quando è stato rispolverato, nessuno avrebbe creduto che avrebbe avuto un seguito così corposo di pubblico, anzi si credeva che avrebbe floppato). Per capire l’ingrediente principale della riuscita del progetto rilanciato dalla rete ammiraglia della tv di Stato, bisogna rivedere l’esibizione improvvisata di ‘Antonellina’ durante l’ultima puntata delle blind audition.

Da tempo la conduttrice bramava di cantare sul palco. Ha preso il microfono poco prima della conclusione delle blind, quando il solo Clementino era voltato in quanto era rimasto il solo coach a dover chiudere la squadra (Arisa, Clementino, Gigi D’Alessio e Loredana Bertè avevano invece già chiuso i giochi e quindi hanno visto fin da subito che c’era la Clerici a esibirsi).

La timoniera del talent ha intonato la mitica “Canzone del sole” di Lucio Battisti. La performance non è stata un granché, ma naturalmente già si sapeva che ‘Antonellina’ non è una cantante provetta. A colpire un altro dettaglio: tutti i coach, a un certo punto, su suggerimento di Clementino, si sono alzati e sono andati al centro del palco, iniziando a cantare assieme alla Clerici.

Un momento assai tenero che ha fatto capire, casomai ce ne fosse stato bisogno, che The Voice Senior, così come la versione Kids, è, prima che un programma, un ambiente amichevole. Si percepisce in modo chiaro che i giudici e la conduttrice sono realmente legati da stima e affetto (una situazione per nulla scontata in ambito televisivo che pullula di ‘prime donne’ artefatte). L’umanità che si respira in studio fa sì che le gag, i dialoghi e le improvvisate siano davvero autentici e non sempre costruiti a tavolino. Trattasi di una caratteristica che al pubblico arriva con immediatezza, rendendo lo show leggero, ‘sincero’ e godibile.

A ciò naturalmente va ad aggiungersi la professionalità, il lavoro di scrittura dietro alla trasmissione, la scelta del cast e tutto ciò che serve a un programma. Ma questi elementi non è difficilissimo rintracciarli. Assai più arduo trovare una sintonia strepitosa, il vero segreto di The Voice.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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