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Striscia la Notizia ha perso contro Claudio Baglioni. Il cantante aveva querelato per diffamazione il tg satirico di Antonio Ricci per la pubblicazione del libro Tutti poeti con Claudio. Dispensa essenziale per il poeta moderno, disponibile sul sito di Striscia in versione ebook. Oggi è arrivata la notizia sul sequestro del libro su Baglioni, che Striscia non potrà più rendere disponibile per il download. La decisione è del Gip di Monza, che ha disposto che il libro non fosse più scaricabile dal sito del tg satirico.

La richiesta era giunta dai legali del cantautore. Il Corriere della Sera ha reso noto che nell’inchiesta al momento risultano indagati Antonio Ricci, i due conduttori Ezio Greggio e Enzo Iacchetti più il Mago Casanova, ovvero Antonio Montanari. Sono tutti accusati di aver descritto Baglioni con termini tali da “farlo passare come disonesto, che copia senza dirlo”. Secondo il Gip nel libro, come rilevato nell’ordinanza, ci sono accuse contro Baglioni si aver copiato testi di poesie non appartenenti a lui, o “comunque di essersi ispirato”. Dunque è arrivato il sequestro, per evitare che il reato diventi reiterato nel tempo.

Inoltre, sempre secondo il Gip, in alcuni casi non si potrebbe nemmeno parlare di plagio perché gli autori ai quali appartengono le poesie messe a confronto con i testi di Baglioni sono deceduti più di 70 anni fa, tempo oltre il quale decadono i diritti d’autore. Si parla in questi casi di Garcia Lorca, Cesare Pavese, Scott Fitzgerald e Oscar Wilde. Nell’ordinanza si legge ancora che in questo caso Striscia la Notizia non può appellarsi al diritto di satira. Il motivo? Questo:

“Presuppone che il fatto su cui si satireggia sia vero. Non può dirsi che Claudio Baglioni sia un ‘plagiaro’ (perlomeno, non per tutte le citazioni addebitategli), né che egli occulta sistematicamente e fraudolentemente i presunti plagi al pubblico, in parte perché non sempre può dirsi che abbia davvero copiato gli altri, in parte perché ha comunque ammesso talvolta di citare le opere altrui”

Sotto accusa anche il paragone con Lurch, personaggio della Famiglia Addams, perché si farebbe riferimento in modo sarcastico alla possibilità che Claudio Baglioni sia ricorso alla chirurgia estetica. In tal caso sarebbe “un attacco gratuito alla persona, dato il contesto complessivamente diffamatorio”. A pesare su Antonio Ricci sarebbe anche “un’autentica avversione verso Claudio Baglioni” osservata nel corso degli anni in varie interviste.

Sequestrato libro su Claudio Baglioni, Striscia si difende

Naturalmente Striscia la Notizia non ci sta. Sempre al Corriere, Antonio Ricci ha risposto a quanto deciso sul libro su Claudio Baglioni. Queste le sue parole:

“Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione. È una questione di libertà. Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no! La satira è essenziale nel viver civile. Tutto quello che c’è nel libro è vero”

E poi ancora:

“E poi non lo abbiamo accusato di plagio, ma più elegantemente di amnesia verso le fonti. Scrive nel 1957 Lec (scrittore polacco, ndr) “…ci sono zebre che starebbero anche in gabbia pur di passare per dei cavalli bianchi…”. Canta nel 1999 Baglioni “…viviamo come zebre e poi, rinchiusi dietro gli steccati, illusi di sembrare dei cavalli bianchi…”. Ma è evidente che non si tratta di un plagio. Baglioni le sue zebre le chiude dentro uno steccato, mica in una gabbia come quel banale di Lec”

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