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Uno dei casi del giorno è il dissing, come dire il botta e risposta, tra Samuele Bersani e Sfera Ebbasta. Cantautore ‘old style’ contro trapper della ‘new generation’. L’autore di Giudizi Universali ha fatto del sarcasmo riferendosi al cantante di Ricchi x Sempre, il quale, dopo qualche ora, ha replicato in modo piccato e tutt’altro che gentile. Ma che cosa è successo? Che cosa è che ha provocato così tanto can can mediatico?

Samuele Bersani e la frase su Icaro

Nelle scorse ore è diventato virale il rete un video in cui si vede Sfera Ebbasta esibirsi in un concerto. A un certo punto ha problemi con l’autotune e la sua intonazione diventa un qualcosa di grottesco.

“Mi hanno girato un video dove a uno di questi semidei contemporanei della rima “cantata” si stacca l’autotune per qualche secondo sul palco ed è stato come vedere Icaro colare a picco. Hai voglia a sbattere ali di cera”. Così Samuele Bersani che non ha menzionato esplicitamente Sfera. Ma tutti hanno compreso che il bersaglio del suo messaggio era proprio il trapper.

La vicenda è divenuta argomento dibattutissimo sui social dove, tanto per cambiare, si sono create divisioni tra fan. Da una parte chi è d’accordo con Bersani e considera la trap cantata con l’autotune robaccia musicale, dall’altra chi difende Sfera Ebbasta, mostrando i numeri di visualizzazioni e mettendole a paragone con i brani dell’allievo di Lucio Dalla (in questo caso non c’è partita, Sfera vince per distacco).

La replica dura del trapper

Quando il c*lo brucia spesso la bocca sparla, cit della settimana”. Questo il tweet al vetriolo che Sfera ha digitato, usando lo stesso metodo di Bersani, cioè non menzionandolo direttamente (anche se è banale sottolineare che il mittente della bordata non può che essere il cantautore). E, per ora, è qui che è calato il sipario.

Le precedenti dichiarazioni di Bersani contro la musica trap

Non è la prima volta che Samuele Bersani lancia delle stoccate ai cantanti trapper. Nel 2021, intervistato dal quotidiano La Stampa chiosò: “In questo mondo dominato dalla trap preferisco fare i dischi alla De André”. In una recente intervista a Repubblica ribadì il concetto, entrando più nel dettaglio.

Parlando del suo brano Chicco e Spillo e della polemica che ci fu all’epoca per la tematica della canzone (due fratelli che campavano di furti) canzone e per alcune paroline del testo, disse: “Qualcuno si preoccupò di chiedermi se fosse il caso di lasciare quel “figli di pu**ana” nel testo. Quella canzone raccontava una storia, che si capiva chiaramente e che iniziava e finiva. In una certa zona trap, invece, usano il linguaggio dei verbali, senza omissis, di baby gang arrestate in questura. È diventato normale sparare a raffica parole piene di odio, coltelli, passamontagna, violenza, minacce”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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