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Il film Sergente Rex non è una storia frutto di fantasia. La pellicola, diretta da Gabriela Cowperthwaite e uscita nel 2017, è infatti tratta da una storia vera. Sia Rex sia Megan Leavey, i due protagonisti della trama cinematografica, sono realmente esistiti.

Sergente Rex, oltre il film: i fatti reali

Megan Leavey è stata una giovane caporale dei Marine degli Stati Uniti di istanza in Iraq. A differenza della maggior parte degli altri militari, al suo fianco non ha avuto un altro soldato bensì un Pastore Tedesco anti-bomba, Rex appunto. Megan e l’animale sono stati protagonisti di oltre 100 missioni, durante le quali hanno sventato minacce e salvato vite umane.

Nel corso della loro carriera, sono stati schierati a Fallujah nel 2005 e a Ramadi un anno dopo, nel 2006. Trattasi di due città dell’Iraq. A Ramadi sia il cane sia la marine sono stati colpiti da un ordigno esplosivo, venendo feriti.

Prima di essere colpiti dalla bomba, Leavey e Rex hanno trascorso assieme tre anni, periodo in cui si sono legati profondamente. La donna, concluse le missioni, ha provato ad adottare il cane, ricevendo però un rifiuto in quanto Rex non era un animale domestico. “Dopo esser stati in guerra non sono più nemmeno cani, sono guerrieri”, ha affermato un esperto veterinario militare, spiegando il motivo del perché Rex non avrebbe potuto condurre una vita normale come molti altri suoi simili.

Megan però è donna che non si arrende facilmente. Così, quando Rex si è ritrovato a combattere con una paralisi facciale a causa di una esplosione, ha proposto una petizione al corpo dei Marines con la quale ha lottato per far sì che il cane le venisse affidato.

Il percorso è stato tortuoso, ma alla fine Leavey ha ottenuto la vittoria. Nel 2012, infatti, grazie anche all’appoggio del senatore Chuck Schumer, Rex le è stato affidato. Peccato che poco dopo, il 22 dicembre di quello stesso anno, il cane è deceduto per cause naturali.

Per Megan è stato un duro colpo. “Rex era l’unica costante nella mia vita”, ha raccontato la donna, evidentemente addolorata, ammettendo che il suo Pastore Tedesco era un cane particolare, vale a dire che “non era gentile con tutti, ma nei miei confronti era molto protettivo”.

La storia di Rex è invece sopravvissuta. Infatti la vicenda del Pastore Tedesco anti-bomba è stata prima messa nero su bianco in un libro, poi ha trovato sbocco in un documentario. Infine è approdata sul grande schermo con l’opera dal titolo Sergente Rex.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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