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Selvaggia Lucarelli, a bocce ferme, ha deciso di dire la sua sull’epilogo chiacchieratissimo di Ballando con le Stelle 17, che ha visto trionfare Luisella Costamagna e Pasquale La Rocca. Un trionfo segnato da mille critiche e da una miriade di dubbi, in quanto deciso da un sistema di voto che non ha convinto fino in fondo (persino il Codacons si è mosso, presentando un’istanza e invitando la Rai a fare totale chiarezza sulla questione). La giurata, che è stata più volte attaccata dagli altri suoi colleghi (ai quali ha sempre risposto per le rime), con un lunghissimo discorso pubblicato sui suoi canali social, ha analizzato l’intera stagione del talent show, non lesinando stoccate ed evidenziando alcune incoerenze manifestatesi nello show timonato da Milly Carlucci.

“Ho aspettato qualche giorno prima di commentare la finale più contestata della storia di “Ballando con le stelle” (e che mi ha vista al centro della contestazione) perché era Natale e perché volevo che si calmassero un po’ gli animi. Ricordiamoci che per quanto ci si possa inca**are (e io mi sono inca**ata parecchio) non ci si giocava il Nobel per la pace (anche perché lì dentro temo non ci fossero candidati). Non voglio ripercorrere tutta la stagione, mi limito a fare delle MIE considerazioni sul perché sia accaduto quello che è accaduto”. Questa la premessa della giornalista, la quale si è poi lanciata in una serie di considerazioni sulla piega presa da Ballando 17.

Io – ha spiegato – sono arrivata a Ballando sette anni fa. L’ho visto cambiare gradualmente e non tanto per le discussioni (che lì c’erano pure prima del mio arrivo, vi ricordate di Anna Oxa?), ma come format. Attenzione. Non sto giudicando se in male o in peggio, è semplicemente un dato di fatto. Per giunta a me lo snobismo nei confronti delle discussioni e del confronto tra ospiti o giudici o concorrenti nei programmi sta abbastanza sulle palle. Perché se ci sono confronti accesi ma educati si parla di trash? Il confronto e la differenza di pensiero fanno parte della vita, sono interessanti, appassionanti. “Sei una scimmia che lancia escrementi!” è brutto trash, sì, “secondo me ha ballato male”, è un parere. Fine”.

Capitolo danza. Si è molto scritto e detto sul ruolo che il ballo dovrebbe ricoprire in una simile trasmissione. Banalmente, si crede che la danza dovrebbe essere l’elemento più importante. La risposta è ni, in quanto Ballando con le Stelle, prima ancora di essere una scuola di danza, è un programma televisivo. E infatti anche la Lucarelli ha posto attenzione su tale punto, sostenendo che, però, si sia esagerato un po’ troppo nel dare spazio a dinamiche che non hanno a che fare con il ballo.

“Comunque, il programma dura 4 ore e mezzo – ha puntualizzato la giurata -. Non puoi dedicare 4 ore e mezzo al ballo, ci sta. Giusto arricchirlo di racconti, storie, parenti, inciuci. Permettere al pubblico di conoscere meglio i concorrenti, dare un colore ai protagonisti. Permettere di seguire il percorso umano e di ballo. Inizialmente- secondo ME- c’era un giusto bilanciamento. Ricordo dei balli molto belli, dei concorrenti che si raccontavano il giusto, la parte tecnica della giuria (Carolyn) inflessibile su passi e coreografie”.

E ancora: “Piano piano ho visto il ballo sempre più in secondo piano, talmente in secondo piano che ormai di fatto non esiste più una giuria tecnica, Carolyn parla di tutto tranne che di tecnica e manda avanti Iva Zanicchi con ragioni pretestuose e ne boicotta altre scomodando il tema “emozioni”. Il resto della giuria alla mia destra ormai le va più o meno dietro (mai capito perché si consultano con Carolyn prima di dare voti, bah). Io che ero lì per parlare di cose extra ballo sono finita a parlare di ballo, per bilanciare la situazione, perché altrimenti mi pare di essere in un reality anziché in un talent”.

“E qui arriviamo al punto – ha proseguito la giornalista -. Ci sarebbe un modo per conciliare le due cose, ovvero parlare di emozioni, sentimenti, ca**ate varie e poi essere giusti sul ballo. Io per esempio di Egger ho sempre detto che lo trovavo costruito (alla finale si è presentata la mai citata fidanzata, vedete voi), ma gli davo voti molti alti e mi complimentavo per il ballo. Dall’altra parte, boh. Il giorno della finale Di Vaira dalla Bortone ha detto che Lorenzo era bravissimo, Carolyn che era quello che ha fatto le coreografe più difficili e che non ha mai sbagliato niente, ma “ha dato poco al programma, si è raccontato poco al pubblico”.

“Testuale. Di Zanicchi hanno sempre detto che faceva show e mai che ballava male. E queste, appunto, sono parole dei “tecnici” (gli elementi del programma con più voti a disposizione alla finale) ma che ormai sembrano parole da team autorale. Così parlano gli autori o le persone che fanno tv, non chi dovrebbe ricoprire un ruolo da esperto. I “tecnici” del programma, insomma, sono diventati tutto ciò che da ballerini volevano combattere (cit)”.

La Lucarelli ha quindi dichiarato che per esigenze televisive sa bene che una personalità come quella di Iva Zanicchi serve alle dinamiche del programma. C’è però un limite a  tutto: “Poi certo, è tv. Io Zanicchi in finale posso pure capirla (facciamo in semifinale), mica sono Biancaneve. Fa spettacolo, serve, è utile, intrattiene. E sorvolo pure su quello che sappiamo (l’insulto, le barzellette) perché è funzionale al programma e agli ascolti, appunto. Però non è che per tenerla dentro devi inventarti beghe, difetti e buttare mer***a su altri per fare spazio a lei in finale. Non è che per tenere la card per lei devi accusare me o altri di aver sbagliato qualcosa. O impedire a qualcuno di raccontarsi per poi dire “non si racconta”. Questo è meschino.

Spazio quindi alla finale, finita in una bufera. Tantissimi telespettatori hanno protestato nel vedere il trionfo di Luisella Costamagna. Anche perché il voto popolare aveva deciso di far vincere Egger. La giuria invece ha votato in blocco la Costamagna, eccezion fatta appunto per la Lucarelli che ha dato i suoi punti ad Egger.

E arriviamo alla finale. Finché è servito al programma Egger era il più bravo. Anche quando era così così, i suoi difetti erano invisibili. Sempre “emozioni emozioni emozioni”. Quando in finale non serviva più, Carolyn ha improvvisamente notato il difetto. Già che ci sono la dico tutta. Idem per Ema e Angelo che erano adorabili, davvero, ma tecnicamente Ema era tra le più scarse. Sempre coreografie basiche fatte così così. Se però per 11 puntate i tecnici e tutta la giuria dicono “meraviglioso”, un po’ da casa te ne convinci. Ma, dicevamo, è tv. Erano simpatici, fidanzati, romantici, carini, potevano raccontare una storia d’amore. Ci sta. Se non fosse stato così, io anziché essere tiepida li avrei massacrati. Così come se di un concorrente per dieci puntate dici (tutti compatti) che è “così così”, pure se bravo, alla fine da casa i giudizi sono così così.

La finale è stata brutta e incomprensibilmente ingiusta per vari motivi – ha continuato la Lucarelli -. Il meccanismo di far rientrare in gara alla semifinale una coppia che alla prima puntata si è infortunata è molto discutibile, ma vabbè, è il regolamento.
Nella fattispecie Costamagna aveva ballato un tango alla prima puntata e poi tre balli da seduta. Ripeto, da seduta. A cui la giuria dava 10, con un entusiasmo che trovavo ridicolo e molto sospetto. Cioè, si votavano i movimenti di braccia e Pasquale intorno che si faceva il mazzo. Mi sembrava ci fosse già un orientamento”.

E ancora: “Poi mentre tutti si sfidano, faticano, escono, si raccontano, Costamagna prova il ballo del rientro. E rientra dopo un mese, quando è pronta, con questo ballo pazzesco ideato da Pasquale La Rocca, uno che dal 2019 ha vinto TUTTI e tre i Ballando a cui ha partecipato in Europa. Il che vuol dire: sa giocare. Sa fare la differenza, al di là della ballerina che gli capita (invito a guardare su YouTube i balli -quelli sì, impressionanti- che ha fatto con le altre partner che sapevano ballare davvero, poi ne riparliamo). Rientra con un paso doble, che per antonomasia è uno dei balli più spettacolari e di impatto. Poi fa uno swing carino, ma lo swing è un ballo (ballo molto “aperto” come stile) che si inaugura con loro in questa edizione, perché nessuna coppia lo aveva tra i balli a disposizione”.

Selvaggia è stata un fiume in piena: “Vi ricordate qualcuno che è arrivato in pista con lo swing? Che poi, appunto, è un ballo in cui entra un po’ tutto, non un genere definito. Insomma, una coppia che praticamente non aveva mai ballato rientra in finale con una specie di ballo a piacere. Lì ho capito che avrebbero vinto (ma anche un po’ prima), tant’è che l’ho dichiarato sui miei social e ai giornali già settimane prima“. La Lucarelli ha aggiunto:

“Non ho detto nulla quella sera dello spareggio perché Luisella e Pasquale se la battevano con Lorenzo e tutto sarebbe stato interpretato come “di parte”, quindi visto che Lorenzo era spacciato, ho lasciato che uscisse, tacendo. Poi vabbè, i costumi, la musica erano pazzeschi. Costamagna grintosa, brava, anche se lui faceva più o meno l’80 per cento di quello che si vedeva. Comunque rientrano e vanno in finale. Come ballo di puntata (che deve essere SEMPRE un ballo mai fatto) rifanno un tango (che avevano fatto alla prima puntata, prima dell’infortunio). Cosa che non sarebbe consentita, specie poi se una coppia non ha praticamente mai ballato, ma lo chiamano tango nonsocosa, così vale tutto. Poi uno swing (sempre un ballo messo lì SOLO per LORO) e il paso fighissimo della puntata prima. Buttano fuori Di Giorgio che di balli se ne era fatti 12, passano con uno scarso uno per cento in più nei voti, a cui crediamo. A quel punto faccio notare che praticamente si giocano la vittoria avendo fatto pochissimi balli. Nella fattispecie sono arrivati a sfidare il povero Egger avendo fatto in tutto “Ballando con le stelle” 4 tipi di ballo (in piedi, quelli da seduta erano fuffa): tango, paso, swing e showdance (gli ultimi due sono balli molto “liberi” come stile).

“Egger – ha continuato la Lucarelli – ne aveva ballato 13 tipi (in piedi): quick, tango, paso, moderno, boogie, bachata, polka (vincendo sfida speciale), samba, merengue, rumba, valzer, contemporaneo più “la prova emotiva”. Più o meno tutto. Vanno alla sfida a due. E lì i nodi vengono al pettine. Costamagna fa uno swing carino (che aveva già fatto) . Un valzer mediocre (che è tra i balli più semplici, non a caso Zanicchi l’ha ballato tipo 5 volte). Poi ripete una bachata (l’aveva già fatta da seduta) e praticamente la rifà da infortunata perché non muove un passo, fa tutto Pasquale, lei credo faccia in tutto due passi (male, con gambe aperte) e con la faccia impanicata. Entusiasmo della giuria”.

La compagna di Biagiarelli ha continuato: “Arrivano a dire che alcuni dei balli visti sono i più belli mai passati di lì in 17 anni (ahahah). Si alzano in piedi. Capisco che i miei colleghi hanno deciso il vincitore. Carolyn come sempre non fa notare nessuna delle stranezze tecniche, io invece sì e mi si dice che loro hanno ballato quanto gli altri, tutti i balli. E invece no. Numeri alla mano Egger ha ballato 13 balli (Lorenzo 12, Di Giorgio 12 per esempio…). Costamagna, alla fine, ha fatto 7 generi in tutto. Non ha ballato per esempio quick, boogie, salsa, contemporaneo, samba, rumba, charleston, jive, una marea di roba. Nei latini in pratica ci accontentiamo di quella bachata francamente inguardabile vista in finale”.

“A quel punto mi dispiace per tutti i ragazzi che sono arrivati fin lì, facendosi il mazzo, credendo nella sfida. Poi certo, c’erano state cose discutibili, per me Ema e Zanicchi non erano da finale ma che importava, avevano giocato. Egger e Di Giorgio erano i più votati dal pubblico, meritavano la vittoria. In più avevano fatto il famoso BEL PERCORSO. Percorso che è sempre stato scomodato e sottolineato finché è servito nel programma, ma nella finale è diventato improvvisamente un termine impronunciabile. Canino a un certo punto in puntata me lo dice proprio: “Qui non bisogna votare il percorso, ce l’hanno detto”. “Chi?”. “ Lo sai”.

“E non si può scomodare semplicemente perché Costamagna un percorso non ce l’ha – ha evidenziato di nuovo Selvaggia -. Notare che anche tutti i discorsi su come andassero premiati i concorrenti che avevano raccontato più di sé al pubblico non valgono più. Zanicchi aveva meritato la finale per la generosità nel raccontarsi, Lorenzo doveva uscire perché non si era raccontato (qui mi taccio), la Costamagna che di sé non ha raccontato NULLA (a parte voglio vincere, voglio tornare, sono secchiona) improvvisamente diventa il cavallo che deve vincere. BAH”.

La Lucarelli parla persino di “furbate”: “Anche il feeling con Pasquale in finale viene raccontato come incredibile quando i due hanno avuto mille contrasti (per stessa ammissione dei due), tanto che a un certo punto Luisella aveva chiesto alla produzione della Bortone di non invitarlo in trasmissione assieme a lei e Pasquale se ne era lamentato via Instagram (qui dei mancati caffè insieme mai nessuno si è lamentato, strano). Insomma, nessun percorso umano e di ballo, molte furbate per farli ballare il meno possibile e solo nei balli più d’effetto e poi il sistema contorto di votazione (di cui io non ero al corrente nei dettagli) con migliaia di voti tolti ad Egger grazie al lavoro di una misteriosa task force che in 10 minuti individua nel dettaglio decine e decine di migliaia di bot.”

Secondo la giurata, quella della Costamagna e di La Rocca è stato un trionfo triste: “Ma il sistema di votazione e di calcolo, alla fine, mi interessa poco. Mi interessa che NESSUNO abbia fatto il mio ragionamento, abbia visto quei balli mediocri alla fine, che i tecnici abbiano fatto finta di non sapere quanto poco si fosse visto delle reali capacità della coppia. E alla fine, questa vittoria è stata triste per tutti, forse tranne per l’immenso, paraculissimo Pasquale che con grande furbizia (e parecchia elasticità della produzione) è riuscito portarsi a casa la quarta coppa in tre anni. Luisella si è portata a casa una vittoria amara, che non si è goduta, e poi ci sono state mille critiche, Codacons, articoli che sollevano dubbi, ballerini e concorrenti che sono rimasti delusi (alcuni dicendolo pubblicamente, altri in privato)”.

“Infine, la sensazione che sia stata un’edizione incredibile guastata da un innamoramento incomprensibile da parte del programma per una coppia di cui nessuno si era davvero innamorato. Nel frattempo, che io resti o no, mi auguro che a Ballando si ritrovi un po’ la passione per il ballo, oltre che per le storie, perché i balli sono sempre più modesti. E io, quando di Ballando ero spettatrice, amavo gli sca**i con la Oxa, sì, occupavano un bel pezzo di puntata, sì, ma poi la vedevo ballare e tutto tornava in un equilibrio perfetto”, ha concluso la Lucarelli.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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