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Renato Carosone, tra successi e misteri. Sulla carriera fulgente dell’artista napoletano nemmeno una nuvola. Carosone ha spopolato ovunque, in Italia e nel mondo, basti pensare che è stato il primo italiano a suonare al Carnegie Hall di New York,  il 6 gennaio 1958. A distanza di anni, due invece le domande che continuano a circolare: perché Carosone si ritirò all’apice del successo a soli 40 anni? Altro quesito spesso dibattuto: Pino era suo figlio consanguineo oppure no?

Renato Carosone e la moglie Lita: Pino è figlio consanguineo solo della ballerina veneziana e non del musicista napoletano

Italia “Lita” Levidi è stata il grande amore di Carosone nonché sua moglie fino alla scomparsa del musicista, avvenuta il 20 maggio 2001 a Roma (Lita invece è scomparsa 19 marzo 2012). I due si conobbero in Africa e si innamorarono nel 1937. Carosone era partito dopo essere stato scritturato da una compagnia d’arte. Quando questa si divise, lui rimase nel continente africano, viaggiando fino ad Asmara. Qui vide per la prima volta Lita.

Era una delle ballerine di maggiore spicco, veneziana di nascita. Fu un colpo di fulmine: le nozze furono celebrate a Massaua il 2 gennaio 1938. Pochi mesi Lita diede alla luce il figlio Giuseppe, detto Pino. In realtà pare che Giuseppe non fosse figlio di Carosone ma di un altro uomo. Lita infatti era una ragazza madre. La conferma l’ha data Ludovica Martino, attrice che nel film tv ‘Carosello Carosone’ interpreta propria Lita:

“Lei è il suo grande amore, una donna che è sempre stata accanto al proprio uomo, che si è spostata in tutto il mondo assieme al marito con cui cammina fianco a fianco. Ma che era allo stesso tempo indipendente. L’accoglienza di suo figlio da parte di Renato è un gesto da gentiluomo di altri tempi. Il fatto che il figlio sia solo di Lita lo abbiamo raccontato noi per la prima volta e ce lo ha detto lui stesso, il figlio Pino: Lita era una ragazza madre, questa è la verità, nonostante nelle biografie di Carosone questo non si dica”.

Perché Renato Carosone ha abbandonato le scene all’apice del successo?

Il 7 settembre 1959, al culmine del successo, Renato Carosone si ritirò misteriosamente dalle scene. L’annuncio fu dato nel corso del programma tv Serata di gala, presentato da Emma Danieli. Per gli italiani e per il mondo fu una dichiarazione schoccante e  incomprensibile: perché il più acclamato di tutti abbandonava? Cosa si nascondeva dietro a una simile scelta?

Alcuni settimanali scandalistici dell’epoca sostennero che dietro alla decisione di Renato ci fosse un voto fatto alla Madonna, ipotesi che non si poteva scartare a priori, in quanto era noto il profondo senso religioso che albergava nell’animo del maestro napoletano. Tuttavia, potrebbe essere un’altra la spiegazione.

Stefano Bollani, compositore, pianista e cantante che ha realizzato le musiche per il film Carosello Carosone dice che “lasciò tutto all’apice del successo e ancora giovane, perché girava il mondo, suonava in un night, andava a registrare e credo non ne potesse più di quella vita”.

Sulla vicenda ritiro ha detto la sua anche Eduardo Scarpetta : “Nutro una grande stima per Carosone per come ha condotto la sua vita e reputo condivisibile la scelta che ha fatto a 39 anni di lasciare la scena: il pubblico stava cambiando, i fari si stavano spostando su altre cose”. L’attore ha speso anche delle parole sul rapporto tra Renato e la moglie: “Ammirevole inoltre il suo amore, oggi insolito, che provava per Lita. Ne riconosce il figlio, dice che ‘gli vuole bene’, che è ‘figlio suo’. Una scelta bellissima”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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