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Da Giusti a Insegno, da Guaccero a De Girolamo. Così il quotidiano La Stampa titola un insolito editoriale, firmato da Paolo Festuccia. Non si tratta di una guida tv: si parla di quattrini. In particolare, il giornalista ha svelato quanto costano ai vertici di viale Mazzini i programmi attualmente in onda sulla Rai. Tra vecchie e nuove conoscenze, (tanti) investimenti fallimentari e (pochissime) scommesse vinte, andiamo a fare un po’ di calcoli. C’è da mettersi le mani nei capelli.L

Partiamo dalla spesa più folle, vale a dire Liberi Tutti. Il format ispirato al mondo delle Escape Room, in onda in prima serata su Rai2 dal 23 ottobre, vede al timone la brava Bianca Guaccero con Peppe Iodice e I Gemelli di Guidonia. Le quattro Escape Room allestite nell’Auditorium Rai di Napoli, teatro delle peripezie di sei volti noti del mondo dello spettacolo, sono state decisamente esose. Il game show, svela il quotidiano torinese, costerebbe 500 mila euro a puntata. Peccato che gli ascolti non abbiano premiato l’esorbitante investimento. La trasmissione, infatti, ha perso l’8% di share in confronto al predecessore Stasera Tutto è Possibile.

Veniamo ad un altro inedito esperimento televisivo: Fake Show di Max Giusti. Nel format tutto italiano, andato in onda su Rai2 dal 18 settembre al 18 ottobre, due squadre di VIP si sono sfidate in prove individuali, di coppia o di gruppo che avevano come fil rouge il mondo delle imitazioni. L’accoglienza del pubblico è stata gelida a dir poco, complice la spietata controprogrammazione. La trasmissione non ha mai superato il 5% di share. Ebbene, il divertente ma dimenticabile show sarebbe costato circa 300 mila euro a puntata. Una somma che, moltiplicata per sei appuntamenti, ammonta ad un totale di 1 milione e 800 mila euro.

De Girolamo e Insegno, spese folli e share da incubo

Un altro caso di arenamento riguarda Avanti Popolo, il talk show del martedì sera di Rai3. Per le interviste e il focus sull’attualità di Nunzia de Girolamo la tv di stato avrebbe speso circa 200 mila euro a puntata. Per un talk fermo sotto al 3% di share. Si rumoreggia da tempo che il programma stia andando inesorabilmente incontro alla chiusura anticipata. Riuscirà la de Girolamo a ribaltare la drammatica situazione?

La Stampa chiude citando il flop probabilmente più clamoroso della stagione televisiva: il Mercante in Fiera condotto da Pino Insegno. Il conto del game show in onda nel preserale di Rai2, giunto al traguardo delle 71 puntate, è di ben 2milioni e 700mila euro. Chiudiamo il sofferto excursus sui costi del palinsesto con Citofonare Rai2. Il piacevole rotocalco della coppia Ventura e Perego, giunto alla terza stagione, costa circa 88 mila euro a puntata e non arriva al 6% di share.

Non è necessario essere esperti di finanza o analisti skillati per evincere che la Rai dovrà necessariamente correre ai ripari al più presto. La tv pubblica ha sperperato in ogni dove e, col nuovo anno, dovrà ripartire da zero. Resta da capire se questo significherà fare tabula rasa con un colpo di spugna oppure studiare una diversa strategia per i format sopracitati.

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