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Insulti e minacce al figlio di Andrea Pirlo. Nicolò, questo il nome del 17enne, ha denunciato tutto sul suo profilo Instagram. Esasperato probabilmente dai continui messaggi minacciosi, Nicolò ha deciso di pubblicare lo screenshot del profilo da cui gli è arrivata la minaccia di morte, indirizzata a lui e a papà Andrea. Il motivo quindi non avrebbe a che fare con il ragazzo, ma tutto è legato all’esperienza di Pirlo come allenatore della Juventus. Il campione del mondo del 2006 è sulla panchina della Juve, per cui ha anche giocato prima di lasciare il calcio, dall’inizio della stagione ma i risultati non sono stati soddisfacenti. Per nessuno, né per lui né per la società.

Ma sono soprattutto i tifosi i più arrabbiati di tutto questo, perché stanno vedendo interrompersi una serie di successi che andava avanti da nove anni. Un dominio anzi in Italia. Non raggiungere il decimo scudetto per qualcuno può essere motivo di rabbia, per altri no perché prima o poi il ciclo si sarebbe interrotto; i tifosi stessi ne erano consapevoli. Non è tanto perdere, ma è come si perde. I tifosi non riconoscono più la Juventus e c’è chi attribuisce la colpa di tutto all’allenatore Andrea Pirlo. Da questo a minacciare di morte sia il mister sia suo figlio c’è un abisso ed è tutto sbagliato.

Le minacce sono sbagliate, quelle di morte sono gravi e ingiustificate. Specialmente quelle scritte a un ragazzo di 17 anni che non c’entra assolutamente nulla, non ha colpe. Lui ha deciso quindi di denunciare l’accaduto, stanco di ricevere questi continui insulti e minacce. Ha scritto un lungo sfogo, precisando che non è una persona che giudica e che è invece aperta al dialogo. Il figlio di Andrea Pirlo ritiene giusto che le persone esprimano il proprio pensiero, ma non in questo modo. Nello sfogo è andato avanti parlando delle minacce di morte su Instagram:

“Credo che a tutto ci sia un limite e già da tempo questo limite è stato superato. Ho 17 anni e quotidianamente ricevo messaggi di questo genere, non perché io faccia qualcosa in particolare ma solo perché sono figlio di un allenatore, che probabilmente, come è giusto che sia, può non piacere. […] Vorrei chiedervi di mettervi per un solo secondo nei miei panni e chiedervi come vi sentireste”

Questa sarebbe la colpa di un 17enne, che una colpa non è per niente. Ricevere ogni giorno messaggi di minacce e di insulti su Instagram è fastidioso, è ingiusto, è irrispettoso. È incivile, è tutto ciò che esiste di sbagliato. Sui social purtroppo tanti si sentono liberi da qualsiasi limite. Oggi a farne le spese è stato Nicolò ma purtroppo sono fatti che succedono spesso. Troppo spesso.

https://www.instagram.com/p/COIFKKIpPFa/

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