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Bufera su Non è la Rai. Doveva essere un giorno di festa, una data in cui celebrare l’anniversario del trentennio di uno dei programmi che ha rivoluzionato la televisione italiana. E invece, giovedì 9 settembre si è tramutato in un ‘Vietnam’, scoppiato dopo le dichiarazioni di Laura Colucci, una delle starlette dello show. Prese parte a tre edizioni: nelle scorse ore, con un post di fuoco su Facebook e con un’intervista durissima a Today, ha parlato di cose “vomitevoli” e di “schifezze” che accadevano nel dietro le quinte. “Compromessi”, anche di ‘letto”, ha narrato la Colucci, gettando pesanti ombre su Gianni Bomcompagni. A Laura, ha replicato la cantante Pamela Petrarolo, altra ragazza uscita dalla fucina di Non è la Rai, parlando con Fanpage.it.

La versione della Petrarolo è totalmente differente rispetto a quella della Colucci. Pamela riferisce di un “bello e spensierato contesto” in cui “a capo di tutto c’erano due geni che hanno creato un fenomeno del quale dopo 30 anni ancora si parla”. Altrimenti detto Non è la Rai. Eppure Laura, con esternazioni pesantissime, ha dichiarato il contrario, affermando che c’erano pesanti rivalità e persone disposte a tutto per la visibilità all’interno dello show. Senza troppo girarci attorno ha pure detto che c’erano situazioni ambigue a livello di rapporti intimi, tirando in ballo Boncompagni, che ora non c’è più.

“Quello che ha detto la signora non esiste, le sue parole si commentano da sole, non capisco dove voglia andare a parare, probabilmente ha provato a farsi pubblicità”, tuona Pamela lungo le colonne di Fanpage.it in risposta alla Colucci, sottolineando che con le ex colleghe, con le quali condivide una chat su WhatsApp, si è dissociata immediatamente da quel che ha narrato Laura. “Siamo tutte scioccate – prosegue sbigottita la Petrarolo -. Ad ogni modo non capisco il senso di tirare fuori queste accuse 30 anni dopo, quando Gianni Boncompagni non c’è più. Avrebbe potuto farlo quando era vivo, almeno avrebbe potuto difendersi. Invece no, anzi, la signora era persino presente ai suoi funerali. Forse dovrebbe farsi un esame di coscienza”.

Dunque è tutto inventato ciò di cui ha parlato la Colucci? Genitori conniventi con le ragazze per spingerle in tv e disposti a tutto, relazioni ambigue tra chi era a capo del progetto e le giovani scelte come starlette, rivalità spigolose: tutto inesistente?

A Non è la Rai – riflette Pamela -, come in tanti altri ambienti, sono state le persone a scegliere di fare qualcosa rispetto ad altro. Per me è stata una delle esperienze più belle della mia vita, poi quello che ognuno sceglie di fare tra le mura di casa sono affari suoi. Le scorciatoie ci sono sempre state da che mondo e mondo, io parlo per me e posso dire che in quegli studi ho sempre respirato un’aria pulita”.

La cantante spende infine delle parole per Bompcmpagni, affermando che per lei è stato un punto di riferimento assoluto. Non solo: ha dichiarato di essere stata a casa sua in diverse occasioni avendo lavorato a tre suoi dischi nella sua sala di registrazione e che non è le è mai capitato nulla di strano.

“È folle. Lo trovo di cattivo gusto. Forse la signora cercava un momento di gloria spu…anando un programma del quale lei stessa ha fatto parte e facendo diventare Boncompagni un mostro. Gianni meriterebbe rispetto”, conclude la Petrarolo.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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