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pago dopo gf vip

Foto gentilmente offerta da Ufficio Stampa Mediaset

Il dolore di Pago per suo figlio lontano: “Verrei da te ma non lo faccio per il tuo bene”

Tantissimi italiani stanno affrontando questo periodo di quarantena lontano dai propri cari. Lo sa bene Pago che nelle ultime ore, ha pubblicato un post su Instagram confessando il suo dolore per la distanza che lo separa da suo figlio Nicola, 10 anni. Il bambino è rimasto insieme alla mamma a Roma, la showgirl Miriana Trevisan, e l’ex gieffino non lo vede ormai da settimane. Dopo la sua esperienza al Grande Fratello Vip, Pacifico è stato coinvolto dall’emergenza del Coronavirus come il resto degli italiani, il che ha contribuito alla separazione da suo figlio. Attualmente il cantante si trova in Sardegna insieme alla compagna Serena Enardu.

Il lungo sfogo sui social: “Tutto normale finché non arriva la notizia che hanno blindato la Lombardia”

Pago ha pubblicato lungo messaggio su Instagram condividendo con i fan una foto di suo figlio scattata a fine febbraio: “Roma, ultimi giorni di febbraio, appena fuori casa Gf Vip. In Lombardia l’allerta, chi grida ad una influenza, chi no, lo ricordo bene. Dopo un paio di giorni salutai mio figlio e andai a Milano, trasmissione a porte chiuse, si può, distanti, senza mascherina, attenti a lavarci le mani. Rientro in Sardegna, poi Roma, da mio figlio, lo vado a prendere a scuola dove tutto continua a svolgersi normalmente. Riparto ma, ecco la notizia: Lombardia blindata, in entrata e in uscita! Il divieto si estende ovunque ed io ho passato aeroporti, stazione, taxi e centro città! Mi dissero che sarei potuto tornare da mio figlio, motivi familiari, ma, come per Milano la prima volta, avrei dovuto prendere io le precauzioni , mettendomi io in quarantena.

Il grido di dolore di Pago: “Mi manchi, farò di tutto, promesso!”

Pacifico ha poi aggiunto: “Poi guardo i video ai telegiornali e penso ‘io le prendo pure ma se il modo di farci viaggiare è quello a cosa servono?’. Ma se dobbiamo restare a casa però perché io potrei viaggiare? Perché rischiare? E se lo prendessi durante il viaggio e dovessi trasmetterlo a qualcuno? Mio figlio? Come potrei perdonarmelo? Mi manchi e verrei da te anche strisciando, così fa un genitore, ma cancellerei tutto quello che cerchiamo di insegnarti, l’amore per la vita, per i propri cari, il rispetto dell’essere umano, la pazienza, proprio ora che invece è di letale importanza imparare cosa è giusto fare. Ed io farò di tutto, promesso, dovesse prolungarsi troppo , a costo un giorno di infilarmi una tuta da palombaro! Ora però facciamo i bravi, restiamo a casa per poterci riabbracciare”.

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