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Giulio Bissiri, il padre delle ‘principesse’ Selassié – Jessica, Lucrezia (Lulù) e Clarissa -, è stato condannato a 6 anni di carcere. L’udienza lo ha visto sul banco degli imputati nel tribunale penale di Lugano per una truffa da 13 milioni di franchi svizzeri (13 milioni e 645 mila euro) ai danni di due uomini d’affari elvetici e un banchiere del Canton Ticino. Il 66enne, attualmente, si trova nel penitenziario della città svizzera che ha ospitato il processo. Lui, nonostante la sentenza sfavorevole, si è dichiarato innocente. Nel corso dell’udienza non è nemmeno mancato un momento tragicomico in cui Bissiri ha citato Totò, re della comicità italiana.

Chiara Borelli, Procuratore pubblico (l’omologo pubblico ministero nella giurisdizione italiana), aveva chiesto una condanna a 7 anni di reclusione e l’espulsione dalla Svizzera per Bissiri. La sentenza ha accolto la seconda richiesta e condannato l’imputato a 6 anni. Capitolo ‘dichiarazioni’ esilaranti: quando il giudice Amos Pagnamenta ha domandato a Bissiri dettagli circa le sue origini, lui ha parafrasato Antonio De Curtis (chissà se volontariamente o inconsciamente), replicando che “principe si nasce, principe si muore”.

Sul padre delle ex concorrenti del Grande Fratello Vip 6 pesavano delle accuse non di poco conto. Borelli lo ha dipinto come un “truffatore di mestiere” che per aggirare le sue vittime si presentava come principe etiope, figlio del terzogenito dell’imperatore d’Etiopia Hailé Selassie.

Padre delle Selassié figlio di uno stalliere

Da quanto emerso, come spiegato nel dettaglio dal magazine Oggi, Bissiri è figlio di Beniamino, uno stalliere al servizio della corte Imperiale. Dunque non avrebbe ‘sangue blu’. Naturalmente lo stesso vale per le sue figlie. Altro che ‘principesse’. Lui, però, non perdeva occasione di spacciarsi come discendente del Negus, oltre a sostenere che poteva avere accesso ad un non meglio precisato patrimonio dell’ultimo imperatore d’Etiopia dal valore monster di circa 200 miliardi di euro distribuiti in titoli emessi in marchi tedeschi e dollari americani.

Di quel tesoro non c’è traccia, come ricostruito dagli inquirenti della procura di Lugano che hanno impiegato circa un anno per venire a capo della faccenda. Sono stati ascoltati anche alcuni uomini d’affari italiani che hanno dato del denaro a Bissiri. Le sue figlie Jessica, Clarissa e Lucrezia come hanno reagito? Con il silenzio. Infatti non hanno rilasciato alcuna dichiarazione dopo la condanna (lo scorso anno difesero il genitore).

Il settimanale Oggi ha reso noto che tra coloro che avrebbero subito un raggiro ci sono il presidente della compagnia di assicurazioni navali Ital Brokers di Genova, Franco Lazzarin, e la famiglia dell’ex ad delle Generali Giovanni Perissinotto nonché l’ex amministratore di Holiday Inn l’avvocato Roberto Tedeschi, la cui vicenda è stata resa nota dalla figlia Carlotta Tedeschi.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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