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Oggi 25 novembre la Rai dedica la sua prima serata al film drammatico “Nome di donna” diretto da Marco Tullio Giordana in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La trama si incentra sulla storia di Nina Martini, una giovane donna che da Milano si trasferisce in un piccolo paese della Lombardia. Qui trova lavoro in una lussuosa residenza per anziani. Purtroppo però non è tutto oro quello che luccica. Ben presto la ragazza si ritroverà a dover sopportare ed affrontare le avances del direttore della residenza. Quest’ultimo non importuna solo lei, anche inservienti e infermiere che lavorano nella struttura. Queste, pur di non venir licenziate, continuano a tacere le molestie.

Nonostante anche Nina abbia bisogno di lavorare, non rinuncia alla possibilità di ribellarsi. La ragazza non solo respinge le avance del direttore, ma si scontra anche con i suoi giochi di potere. Diventa la voce della verità e con l’aiuto di un’associazione e dell’avvocato Tina Della Rovere porta avanti un processo contro di lui. La lotta di Nina, dunque, si tinge di rosa e si oppone anche al silenzio delle sue colleghe.

Un film che si propone di trattare argomenti delicati come abusi e molestie, ma che lancia un messaggio di speranza: lottare contro i propri aguzzini per ottenere una libertà dovuta, che dovrebbe essere di diritto fin dalla nascita e che, purtroppo, a causa della corruzione dell’animo umano ancora non è stata raggiunta.

Una storia di rivalsa, quella di Nina che si ribella ad un sistema patriarcale e di potere. Si libera dalle catene della paura e incoraggia con i suoi gesti coraggiosi a fare altrettanto.

Nel cast, oltre a Cristiana Capotondi che è la protagonista, anche: Valerio Binasco nel ruolo del direttore, Adriana Asti che interpreta un’anziana della residenza, Bebo Storti che veste i panni di uno squallido prete affarista. E poi Michela Cescon che è l’avvocato di Nina, Tina della Rovere.

Tre curiosità sul fim “Nome di donna”

  1. La pellicola è ispirata ad una storia “vera” su molestie verso alcune donne che la giornalista e sceneggiatrice del film Cristiana Mainardi ha presentato a Marco Tullio Giordana circa tre anni fa, prima che scoppiasse il caso Weinstein.
  2. Il film è uscito nelle sale l’8 marzo 2018, proprio nel giorno della Giornata internazionale della donna ed è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Videa.
  3. La pellicola è nata a ridosso del movimento #MeToo, con il quale tutte donne erano invitate a denunciare gli abusi subìti durante la propria vita. Soprattutto quelli avvenuti in contesti e ambienti lavorativi, luoghi che dovrebbero essere sicuri per tutti a prescindere dal sesso di una persona.

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