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noa bergamoNoa, perché la cantante israeliana canta per Bergamo su Rai Uno e il significato del suo messaggio

Nella giornata odierna, Stefano Coletta, direttore di Rai Uno, ha comunicato un cambio di palinsesto inaspettato. Dopo VivaRaiPlay! (in replica) ecco il concerto di Noa dedicato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la città italiana assieme a Brescia più colpita dall’epidemia del coronavirus. Ma perché proprio la cantante israeliana classe 1969 si fa veicolo di musica e speranza? E perché la Rai ha scelto di trasmettere la sua performance? A spiegarlo è stata Noa stessa, con un’intervista rilasciata all’Eco di Bergamo, il più importante quotidiano locale della città orobica.

Noa e il legame con Bergamo

Il concerto che sarà riproposto da Rai Uno è già stato seguito in streaming da quasi 4 mila bergamaschi (l’artista si è esibita in rete alle 19 sui canali Facebook di Bergamo Jazz e I-Jazz). Il legame con la città risale al 2000, quando girò per le vie di Città Alta ‘La vita è bella’, videoclip sulla canzone di Nicola Piovani, per l’omonimo film di Roberto Benigni. “È stata una bellissima esperienza – ha raccontato Noa – Bergamo ha un centro storico delizioso: abbiamo trascorso due giorni di riprese ed eravamo felici e rilassati. Il video è stato poi visto da milioni di persone e mi ha accompagnato negli ultimi 20 anni della mia vita. Quindi posso dire che realmente Bergamo è una parte di me!.” E sul concerto odierno ha spiegato: “Volevo fare qualcosa per l’ospedale di Bergamo, dopo che ho saputo quello che stava accadendo in città. Il mio manager, Pompeo Benincasa, ha quindi fatto da tramite con il festival Bergamo Jazz per organizzare questo concerto virtuale”.

“In questo momento sento che il mio ruolo è quello di ispirare”

“In questo momento sento che il mio ruolo è quello di ispirare, confortare, infondere amore e luce nel cuore degli ascoltatori”, ha aggiunto Noa, “Non è il momento di urlare, di arrabbiarmi o agitare i pugni, anche se in questi giorni provo molte emozioni contrastanti e spesso turbolente. Ma ora preferisco sussurrare, abbracciare e sorridere”. Infine ha concluso sul messaggio che intende infondere: “Ama tuo fratello come ami te stesso… allarga il tuo senso di identità per includere gli altri e il mondo… sono tutti in te, tu sei in loro. Pensa, non avere paura. Ama, ascolta, sii generoso, umile, curioso, gentile”.

 

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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