Grave lutto nel mondo del cinema italiano: è morto a 74 anni l’attore Mauro Di Francesco, tra i volti simbolo della commedia all’italiana degli Anni Ottanta. Secondo quanto riferito da TaorminaNews24, Di Francesco è deceduto la notte scorsa in ospedale. Si trovava ricoverato da un mese per alcune complicazioni di salute. Circa vent’anni fa si era dovuto sottoporre a un trapianto di fegato.
Morto l’attore Mauro Di Francesco
Di Francesco era nato a Milano nel 1951 e raggiunse la notorietà recitando in diversi film cult degli Anni Ottanta. In particolare, divenne un volto familiare al pubblico italiano grazie ai ruoli interpretati in pellicole come I Fichissimi di Carlo Vanzina (1981), Attila flagello di Dio di Castellano e Pipolo (1983), Sapore di mare 2 – Un anno dopo di Bruno Cortini (1983), Abbronzatissimi e Abbronzatissimi 2 di Bruno Gaburro (1991 e 1993). E ancora, lo si ricorda in Il barbiere di Rio di Giovanni Veronesi (1996), in Gli inaffidabili di Jerry Calà (1997) e in Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me di Carlo Vanzina (2006).
Diverse anche le sue apparizioni nelle serie tv. Recitò in Grand Hotel (1986), Ferragosto OK (1986), Tutti in palestra (1987), I ragazzi della 3ª C (1989), I tre moschettieri (1991) e L’Odissea (1991). Lo si ricorda anche per aver fatto tappa nel 2021 nel quiz show di Canale 5 Avanti un altro! Pure di sera.
Mauro Di Francesco era figlio di una sarta e di un direttore di palcoscenico teatrale. Fu attratto fin da giovanissimo dal palco. E infatti cominciò a recitare sin da ragazzino. Nel 1966 entrò a far parte della compagnia di Giorgio Strehler accanto a Valentina Cortese. Nel 1968, a soli 17 anni, esordì in Rai nello sceneggiato a puntate La freccia nera, vestendo i panni del giovane Robby.
Arrivarono poi gli Anni Settanta, quelli del cabaret in coppia con Livia Cerini. Si fece notare per la sua comicità e infatti riuscì a entrare nel Gruppo Repellente, ideato da Enzo Jannacci e Beppe Viola, assieme a Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Giorgio Faletti, Giorgio Porcaro ed Ernst Thole.
Il ritiro a vita privata
Da anni si era ritirato a vita privata. Aveva deciso di dire basta ai set, rifugiandosi in Toscana. “Mi hanno cercato tanti, avrò detto almeno venti no. Mi muoverei soltanto se mi chiamassero Sorrentino o Tornatore, Pupi Avati, magari Quentin Tarantino. Allora ci ripenserei…”, aveva dichiarato in una delle ultime interviste.

