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Ultime notizie su Michele Merlo: il punto sulle indagini interne condotte dall’Ausl di Bologna. Sono stati giorni molto difficili per la famiglia, per la fidanzata, per gli amici ma anche per tutti coloro che volevano bene al cantante. Anche i fan e il pubblico di Amici di Maria De Filippi e X Factor si sono stretti intorno ai genitori di Michele Merlo. Tutti però sono in attesa di capire se si poteva fare qualcosa per salvargli la vita. L’Ausl di Bologna non è rimasta indifferente davanti a questo bisogno di sapere e ha avviato un’indagine interna sulla morte di Merlo. Una procedura per verificare che la procedura di accoglienza e le cure offerte al cantante siano state corrette.

Ebbene, l’indagine dell’Ausl si è conclusa e hanno reso noto che “si sono evidenziate alcune criticità sotto il profilo organizzativo all’ospedale di Vergato, ma non di particolare gravità”. Quindi il medico che ha visitato in pronto soccorso Michele Merlo non ha colpe, almeno in base alle indagini interne dell’azienda Usl. Tutto è stato fatto secondo la procedura. Ma il papà di Mike Bird, il nome d’arte con cui si è presentato al pubblico di Amici, aveva parlato anche di un medico che aveva accusato il giovane di fare uso di droghe. Inaccettabile per la famiglia, che ha parlato di un ragazzo privo di ogni tipo di vizio.

Le news sulla morte di Merlo di oggi riguardano proprio il medico che ha lanciato quest’accusa al cantante. Se il medico in pronto soccorso per il momento è stato assolto da ogni tipo di colpa – e lui stesso si è difeso -, il medico del 118 è stato messo “in ferie forzate”. Questo è quanto riporta Il Resto del Carlino. Il medico dell’ambulanza che lo aveva accusato di fare uso di droghe è stato mandato in ferie forzate per un paio di giorni. Forse solo un modo per aspettare che si calmino le acque? Nelle news non è stato aggiunto altro sui motivi di queste ferie forzate, ma è chiaro che qualcosa sta succedendo.

Se l’Ausl di Bologna ha concluso le indagini interne, lo stesso non si può dire dei Nas che continuano a lavorare e a esaminare la documentazione clinica fornita dall’ospedale Maggiore. Le documentazioni, infatti, comprese quelle del pronto soccorso di Vergato che hanno rimandato a casa Michele, restano sotto sequestro.

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