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Quando Caterina Balivo la intervista durante la puntata del 30 aprile de La Volta Buona, Alessandra Moretti inizia subito a piangere. Lei è la moglie del comico Maurizio Battista, ma la sua vita, negli ultimi mesi, ha preso una piega tutt’altro che divertente.

“Era Capodanno, c’era tutta la mia famiglia. Quella sera mi sono preoccupata per mio padre che aveva un po’ d’influenza, e non mi sono accorta del dramma che stata vivendo il mio corpo. Mi sentivo spossata, e a un certo punto, avvertii una fitta forte alla costola”. Quello che Alessandra pensava fosse solo un piccolo fastidio, in realtà si è rivelato qualcosa di molto più serio.

Non ho detto a nessuno di quel dolore, e sono partita per Riccione con la tata e la mia bambina. Lì ho continuato ad avere un malessere continuo, che andava peggiorando di giorno in giorno. Il secondo giorno di vacanza, però, mi stendo sul letto e, quando la tata prova a svegliarmi, non ci riesce”. Inizia così il momento più difficile della vita di Alessandra, in cui ha rischiato la vita. A quel momento, seguirono nausee, vomito e malessere generale, e tornati a Roma scoprimmo la verità.

Pensavamo fosse qualcosa allo stomaco. Feci una tac col contrasto su consiglio del mio medico. Alla fine mi dissero che avevo un’embolia polmonare, da almeno otto giorni. Me la sono vista brutta.

Un vero e proprio dramma per Alessandra, che racconta anche di come abbia perso suo fratello per un incidente stradale, qualche anno fa. “Era molto giovane, aveva 32 anni. È stata veramente dura, soprattutto per i miei genitori, che hanno avuto il dolore più lacerante. Veder morire un figlio è contro qualsiasi legge naturale. Io sento questa responsabilità: sono la figlia che deve stare bene”.

“Mio marito Maurizio non capiva la mia malattia”

Alessandra spiega anche che suo marito Maurizio, inizialmente, sembrava ignorare la malattia. “Non ne parlava, probabilmente perché è rimasto scottato dalla morte di sua mamma, morta quasi alla mia età. Lui è cresciuto senza mamma, quindi penso che abbia rivissuto questo dolore con la mia malattia”. All’inizio, quindi, la donna racconta come non si sia sentita capita da suo marito. Poi l’ho giustificato: “Forse lui si stava difendendo da un dolore che aveva già vissuto”.

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