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Maurizia Cacciatori è un’ex pallavolista che vanta 228 presenze all’interno della Nazionale italiana di pallavolo femminile. Nelle ultime ore, ha rilasciato un’intervista a F dove ha rivelato di aver ricevuto in passato delle avances da un suo allenatore. Un episodio successo quando lei era poco più ventenne. Un giorno, inaspettatamente, lui le ha fatto capire di provare un interesse nei suoi confronti. Non ha allungato le mani, ma il suo atteggiamento equivoco è bastato per stranire la sportiva che gli ha urlato tutto il suo disprezzo.

La Cacciatori ha voluto raccontare quanto successo durante Effetto F, l’appuntamento settimanale del magazine su Clubhouse, dove si stava parlando di molestie sulle donne. Sono stati trattati argomenti che le hanno fatto tornare in mente questo aneddoto che l’ha segnata particolarmente. Ad oggi, a ripensarci, si chiede come sia riuscita a reagire: “Non so dove trovo il coraggio, in fondo solo solo una ragazza. Sbatto la porta della palestra e me ne vado dalla squadra”.

Un episodio che l’ha segnata perchè, per un atleta, il coach non è soltanto un tecnico che insegna il palleggio oppure il bagher, ma anche un punto di riferimento che aiuta a crescere giorno per giorno.

Da quel momento, infatti, tra loro non c’è più stato un rapporto di fiducia. Lei non è più riuscita a guardarlo in faccia e si è sentita gli occhi addosso, non sentendosi più allo stesso livello delle altre compagne. Non ha raccontato nulla alle sue colleghe, per non rompere gli equilibri della squadra, ma ha deciso di abbandonare il team: “C’è stata rabbia e delusione a dover mollare il gruppo, ma non sarei stata serena a restare. E poi non erano anni in cui si parlava di questi temi, mai sentita di una denuncia per cose di questo tipo 20 anni fa”. 

Maurizia ai figli non ha raccontato ancora nulla, ma al momento opportuno lo farà per insegnargli che reagire è possibile.

Con questo racconto ha voluto infondere coraggio perchè denunciare non è sempre facile. Dopo l’accaduto, infatti, ha dovuto cambiare squadra e ricominciare da zero. Nonostante ciò, ha portato avanti il sogno di giocare a pallavolo, ottenendo anche molte soddisfazioni. L’ex pallavolista ha espresso anche solidarietà a chi non riesce a denunciare.

Del resto, nel mondo dello sport, molto spesso la denuncia viene vista come uno sgarro e il denunciante viene visto come un colpevole. Le vittime, inoltre, fanno anche difficoltà a trovare una nuova società che le possa accogliere.

 

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